Botte da orbi allo Charles De Gaulle

Il 27 marzo, un tumulto orchestrato da curdi e liberali della sinistra radicale ha tentato di ostacolare l’espulsione di Firaz Korkmaz dalla Francia, temendo per la sua incolumità in Turchia, dove è accusato di attività terroristiche.

Oggi il video dell’alterco all’aeroporto Charles de Gaulle é diventato virale ed ha catturato l’attenzione su una situazione incandescente presso il Terminal 1, cuore pulsante dei voli diretti verso Turchia e Qatar.

Nella immagine viene mostrato come nonostante il tentativo di invadere le aree site all’ingresso dell’ aeroporto da parte dei mitanti dell’estrema sinistra, l’intervento della pattuglia di sicurezza privata della compagnia “Sentinel” abbia riportato la calma.

Il destino del migrante curdo è stato comunque quello dell’espulsione, nonostante il tentativo violento di liberarlo.

Il suo destino in Turchia, purtroppo per lui, appare alquanto scontato.

Sebbene episodi del genere siano ancora rari, essi mettono in evidenza le complessità dell’espulsione dei migranti in Francia: gruppi di supporto, composti da politici locali, accademici e attivisti di sinistra, si mobilitano per contestare le decisioni dei giudici, ricorrendo anche a azioni legali, proteste, e campagne mediatiche che talvolta sfociano in confronti fisici con le forze dell’ordine.

È indubbio che le autorità si trovino ancora impreparate a gestire tali situazioni senza incappare in problemi di ordine pubblico.

Oltre a ciò l’assalto da parte dei militanti di sinistra in Francia mette in luce nuovamente i gravi problemi di sicurezza che il paese deve affrontare in vista dei giochi olimpici di Parigi 2024 per cui la città si sta preparando nonostante l’evidente stato di degrado, i continui scioperi e gli scontri tra le gang e la polizia che continuano ad imperversare quotidianamente in tutta Parigi, rendendola una vetrina a dir poco deludente in vista delle gare olimpiche di questa estate.

Anche il fenomeno migratorio resta un problema in tutta Europa con i flussi che sono destinati ad aumentare e le strategie di respingimento o integrazione che si stanno rivelando del tutto fallimentari.