Cambiano i governi, e i leader a capo dell’Europa, si stringono accordi con la Tunisia o con la Turchia ma ciò che non cambia mai è l’“emergenza” migranti, di cui Lampedusa è divenuto un simbolo anche se in realtà gli sbarchi avvengono oramai in tutto il sud Italia e la rotta balcanica che fa capo a Triste raggiunge nuovi picchi di attività.
Nel frattempo gli “alleati europei” hanno chiuso le loro frontiere con l’Austria che ha intensificato i controlli al Brennero e la Germania che ha affermato che cesserà la sua partecipazione al programma europeo per la ricollocazione volontaria dei migranti.
La Francia ha agito in maniera ancora più decisa: da giorni le autorità transalpine hanno potenziato i controlli nelle aree collinari a cavallo tra l’Italia e la Francia, in val Roya, nell’entroterra di Ventimiglia, ma anche dalle parti del sentiero che conduce al Passo della Morte, sopra il valico frontaliero di Ponte San Luigi.
Controlli rinforzati si registrano sui treni, non solo sulla linea Ventimiglia-Nizza ma anche sulla Ventimiglia-Cuneo, che passa in territorio francese, e sulla Breil-Nizza, che parte dal versante francese della val Roya per giungere nella città capoluogo della Costa Azzurra. Le autorità hanno intensificato la sorveglianza anche sui sentieri che collegano la Francia all’Italia: sempre più stranieri cercano infatti di oltrepassare la frontiera senza farsi notare sui valichi ufficiali, ma inerpicandosi per sentieri collinari o di montagna che conducono oltreconfine.
La Francia oltre a schierare le unità antiterrorismo ha anche alzato in volo droni ed elicotteri per intercettare i migranti illegali ed impedire loro il valico di frontiera.
Nel frattempo il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato il tema dell’immigrazione all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La stabilizzazione e lo sviluppo del NordAfrica e dell’Africa Subsahariana sono stati gli argomenti chiave della missione del premier a New York, alla sua prima apparizione al Palazzo di Vetro.
Bisogna però ricordarsi che la crisi migratori è avvenuta proprio per colpa degli “alleati” della Nato, guidati da Stati Uniti e Francia, che grazie alla rivoluzione colorata in Libia e al barbaro omicidio di Gheddafi (colpevole di non voler più vendere il petrolio in dollari) hanno aperto le porte dell’inferno portando la povertà e la delinquenza africana in Italia. L’ennesimo regalo degli alleati a stelle e strisce.