Caro Zelensky, oramai sei troppo caro.

Dopo gli Stati Uniti anche il Consiglio Europeo sospende i fondi all'Ucraina.

Tutti i media europei non stanno parlando di nient’altro, ma per i più grandi analisti e osservatori la decisione di oggi non deve essere una sorpresa.

Il Primo Ministro Ungherese Victor Orban era stato sufficientemente chiaro in precedenza: “non permetterò all’ Europa di regalare i soldi degli ungheresi”.

E così è stato. Il veto di Budapest ha bloccato una volta per tutte il cammino dei fondi UE a Kiev, nonostante Zelensky sia intervenuto in diretta durante il summit.

L’ ennesima comparsata dell’ ex comico ucraino non ha però piegato l’ultimo sovranista d’Europa che in realtà, secondo indiscrezioni, è meno isolato di quanto si pensi, con molti altri paesi europei contrari a maxi finanziamento in favore delle operazioni belliche di Kiev.

A Kiev dalla revisione del Bilancio UE sarebbero dovuti andare 50 miliardi di cui 17 a fondo perduto e 33 di prestiti. Una vagonata di soldi che Zelensky non vedrà almeno fino a fine Gennaio, ma su cui l’Ungheria potrà sempre mettere fermamente il suo veto, insieme ad altri Paesi fortemente ostili a simili spese, soprattutto in un momento in cui l’economia ed i conti europei traballano.

Il portavoce del Presidente della Federazione Russa Dmitrij Peskov a tal proposito ha dichiarato: “L’Ungheria è un Paese sufficientemente indipendente da difendere i propri interessi. Non sta a noi commentare, le sue decisioni. É un Paese sovrano, ha i propri interessi. L’Ungheria, tra l’altro, a differenza di molti altri Paesi europei, difende molto fermamente i propri interessi”.

Il blocco dei fondi europei si aggiunge ora al blocco dei fondi statunitensi da parte dei Repubblicani al congresso con l’ Occidente che oramai fa sempre più fatica a finanziare un buco nero senza fondo chiamato Ucraina.

Bisogna infine considerare anche quanto il tenore di vita europeo si stia abbassando dallo scoppio del conflitto e l’ imposizione delle sanzioni, contribuendo ad aumentare la stanchezza e la contrarietà agli aiuti da parte degli europei.

E nel 2024 si vota. Ed anche se le istituzioni europee sono qualcosa di estremamente astratto per la maggior parte dei cittadini, i soldi sono invece qualcosa di assai più concreto, e dopo l’ inflazione galoppante sapere che le istituzioni ne stanno buttando via a miliardi per un Paese diverso dal tuo sicuramente non farà piacere alla maggior parte dell’ elettorato, e sembra che ora stiano iniziando a tenerne conto anche a Bruxelles.

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