Caso Saman Abbas: finalmente il Pakistan estrada il padre

Shabbar Abbas è accusato dalle autorità italiane di aver ucciso selvaggiamente la figlia in quanto contraria ad un matrimonio combinato secondo la tradizione mussulmana.

Un importante passo in avanti per la giustizia e la civiltà è stato finalmente compiuto con il via libera all’estradizione di Shabbar Abbas, accusato dell’omicidio della figlia Saman avvenuto nel 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia.

L’uomo è arrivato a Roma nella notte a bordo di un Falcon 900 dell’Aeronautica militare, proveniente da Islamabad ed atterrato a Ciampino (Roma).

Subito dopo Shabbar Abbas è stato preso in custodia dalla Polizia di Frontiera italiana, successivamente i carabinieri di Reggio Emilia e l’Interpol Italiana si sono assicurati che espletasse le dovute procedure giudiziarie ed infine la Polizia Penitenziaria lo ha condotto nel carcere di Re Bibbia.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio un passo avanti “affinché, dopo un atroce delitto, la giustizia possa compiere il suo percorso”.

L’estradizione di Shabbar Abbas rappresenta anche un successo diplomatico per il nostro Paese considerando il fatto che si è svolta in totale assenza di normativa bilaterale di riferimento tra i due Paesi, che potesse fungere da base di sostegno per interlocuzioni internazionali in materia di cooperazione giudiziaria con il Pakistan.

Dopo l’estradizione del padre di Saman Abbas, le ricerche degli inquirenti possono concentrarsi adesso sulla madre della giovane uccisa a Novellara nel 2021. Secondo gli ultimi sviluppi, la donna si troverebbe in Pakistan e godrebbe della “protezione” della famiglia.

Gli altri potenziali correi sono infatti tuttora latitanti.

La ragazza era stata uccisa in quanto unita sentimentalmente ad un altro uomo, fatto che la ha portata a rifiutare un matrimonio forzato con un cugino che non aveva mai visto, in Pakistan.

Un’ atto di ribellione che ha scatenato la furia omicida della famiglia della piccola Saman, che all’epoca era ancora minorenne.

Le rigide regole sociali e morali islamiche sono molto lontane dalla sensibilità italiana e dalla nostra storia, ed è un bene che le autorità abbiano provveduto ad evitare che tali brutalità attecchiscano anche nel nostro paese, perseguendo tutti i responsabili di un delitto così atroce, ma con l’aumento dell’immigrazione sarà necessario continuare a tenere alta la guardia affinché simili episodi non possano mai più ripetersi.

 

 

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