Possiamo iniziare la nostra analisi partendo dal fatto che secondo quanto riportato dalla Reuters oltre l’ 85% dei fondi sovrani e 57 banche centrali ritengono che l’inflazione sarà più alta nel prossimo decennio. L’oro e le obbligazioni dei mercati emergenti sono visti come una buona scommessa in questo contesto, ma il congelamento dello scorso anno da parte dell’Occidente di quasi la metà delle riserve in valuta estera della Russia di 640 miliardi di dollari ha causato un cambiamento nella strategia di stoccaggio delle riserve. Le banche centrali sono preoccupate per il precedente stabilito e vedono l’oro come un bene rifugio. Le sfide geopolitiche e le opportunità nei mercati emergenti stanno spingendo le banche centrali a diversificare e ad abbandonare il dollaro. Il crescente debito degli Stati Uniti e le preoccupazioni per la Cina rendono l’India e altri paesi attraenti per gli investimenti. Questo può essere uno dei tanti effetti del processo di dedollarizzazione intrapreso dalla Russia e dai suoi alleati geopolitici, tra cui la Cina.
Le sanzioni, illegali sotto ogni aspetto dal punto di vista del diritto internazionale, stanno causando dunque anche problemi macro-economici e monetari ai paesi del blocco occidentale.
Le relazioni tra la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese, grazie agli sforzi congiunti, mantengono invece uno slancio di sviluppo sano e stabile, secondo quanto ha affermato lo stesso presidente cinese Xi Jinping durante un incontro con la portavoce del Consiglio della Federazione Russa Valentina Matviyenko a Pechino lunedì 10 luglio.
Dopo l’incontro con Xi Jinping, Matviyenko ha affermato che la Federazione Russa e la Cina non permetteranno a nessuno di parlare con loro nel “linguaggio della forza e delle minacce” e si opporranno alle interferenze negli affari interni dei propri stati.
Il quotidiano cinese Global Times in un recente articolo ha spiegato come l’unione tra Mosca e Pechino potrebbe diventare una vera e propria sfida geopolitica globale nei confronti degli Stati Uniti. Il quotidiano statale cinese ritiene che l’esperienza di un partenariato politico globale tra la Federazione Russa e la Cina dimostrerá che quando alcuni stati sono pronti a raggiungere un alto livello di fiducia reciproca, il mondo diventa di conseguenza più aperto agli scambi, ai commerci a agli accordi reciprocamente vantaggiosi.
Per un mondo più giusto effettivamente basterebbe cooperare permettendo uno sviluppo equo, facendo al contempo gli interessi economici del proprio Paese e dei propri cittadini senza però opprime le nazioni più deboli o interferire nelle loro scelte politiche, culturali, economiche o sociali.
La strada per il mondo multipolare e le reciproche relazioni tra stati sovrani è dunque aperta.