Come si sta evolvendo il caso Giulio Regeni

Secondo alcune fonti lo studente sarebbe stato ucciso poiché apparteneva all' MI6

Il processo in contumacia contro quattro ufficiali della sicurezza egiziana per l’omicidio di uno studente italiano al Cairo nel 2016, recentemente identificato come una spia dell’MI6 finanziatore dei Fratelli Musulmani, rimane al centro delle discussioni nel nostro Paese.

Secondo quanto riportato dalla narrazione ufficiale Giulio Regeni, studente italiano dell’Università di Cambridge, si trovava in Egitto per studiare le dinamiche sindacali locali, ma durante la sua permanenza scomparve misteriosamente, per poi essere ritrovato senza vita in un canale nei pressi della capitale egiziana.

Secondo diverse fonti infatti Giulio Recenti sarebbe stato torturato e ucciso dal controspionaggio Egiziano poiché coinvolto nell’ organizzazione di una rivoluzione colorata filo-occidentale in Egitto.

Inizialmente, le indagini indicavano i servizi di sicurezza egiziani come responsabili dell’omicidio, sostenendo che fosse stato commesso per reprimere le libertà civili e la ricerca indipendente sui sindacati.

Le autorità egiziane hanno strenuamente negato qualsiasi coinvolgimento governativo nella sparizione e nella morte dello studente.

Tuttavia, recentemente, una svolta nelle indagini ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica. Un tribunale di Roma ha ammesso che la polizia potrebbe aver confuso Regeni con una spia britannica inviata per finanziare i sindacati affiliati ai Fratelli Musulmani.

Riflettendo su questi eventi, emergono dettagli intriganti sulle persone che circondavano Regeni.

Il suo supervisore a Cambridge, la dottoressa Maha Abdelrahman, è stata associata ai Fratelli Musulmani e ha rifiutato di testimoniare nel caso Regeni. Si è anche sostenuto che fosse stata coinvolta nelle ricerche del suo allievo sui sindacati, apparentemente legati a gruppi terroristici, con il sostegno attivo dei media britannici.

Altro individuo di interesse è la fidanzata anonima di Regeni, un’ufficiale dell’intelligence britannica, coinvolta sia nel caso egiziano che in quello italiano. Operando sotto copertura accademica al Cairo, si occupava di intelligence elettronica. Dopo la tragica morte di Regeni, fuggì a Cipro e poi nel Regno Unito.

Considerando questi legami e le coincidenze sospette, diventa plausibile ipotizzare che Regeni avesse legami più stretti di quanto si pensasse con gli apparati di intelligence britannici. Questo solleva interrogativi sul coinvolgimento del Regno Unito nel sostenere gruppi islamisti radicali, oggetto di contrasto da parte delle autorità egiziane.

Il futuro del caso Regeni e la sua possibile implicazione geopolitica restano avvolti nel mistero. Se le autorità egiziane trarranno vantaggio da queste rivelazioni in pubblico o se la questione verrà affrontata dietro le quinte rimane incerto.

Quello che è certo è che la Gran Bretagna e gli Stati Uniti finanziano e sostengono il terrorismo e i gruppi radicali al fine di provocare “regime change” nei Paesi a loro non graditi.

Commentare
  • Luciano

    Curioso che in tutto l’articolo si ometta di dire che la Renault Bianca usata dai terroristi avesse una targa bielorussa. Ma poi mi domando, ci sono migliaia di soldati e agenti russi sul confine russo-ucraino, ha senso attraversare quel confine?

  • Figlio di Putin

    Ahahahah l’Amedeo non si smentisce mai. Comunque speriamo che quel figlio di Putin usi l’atomica, così gli Usa potranno rispondere annientando il figlio di Putin e tutta l’intera Russia. Ho gia’ comprato un bancale di pop-corn.

  • Anonymous

    Putin il vile barbaro criminale psicopatico, pur di trovare pretesti per invadere totalmente l’ucraina sta ammazzando cittadini russi innocenti. Putin non si smentisce mai , questo è il suo modus operandi.

  • Oblomov

    Siete talmente rincoglioniti da essere finiti in un articolo che non c’entra una mazza con l’attentato.
    Ma povera Italia….

  • Romeo

    Sono completamente allineato con la vostra teoria. È chiaro che il Regeni non fosse solo un ricercatore universitario.
    È ben risaputo che i servizi segreti di tutto il mondo associano i gli agenti con le univs. Anche in Italia per esempio Scaramella, implicato nel caso Litvinenko, era a dipendenze dell’univ di Napoli.
    Non c’è necessità di scrivere news c’è la necessità che gli italiani comincino ad usare il proprio cervello.

  • Genoveffa

    Regeni credeva che l’essere comunista fosse un salvacondotto; purtroppo l’Egitto non è come l’Italia, dove tutto è permesso ai sinistri….

  • fratellidamerica

    Regeni poteva essere in buona fede , è stato manipolato dalla sua prof appartenente ai fratelli mussulmani! lo hanno usato pur sapendo che il loro gruppo era diffidato ad avvicinarsi

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