I risultati delle elezioni parlamentari in Polonia, tenutesi ieri hanno modificato notevolmente lo scenario politico del paese.
Mentre il partito conservatore Diritto e Giustizia (PiS), guidato da Jarosław Kaczyński e dall’attuale primo ministro Mateusz Morawiecki, è arrivato primo con il 36,8% dei voti, lontano dalla soglia che garantirebbe il premio di maggioranza.
Tuttavia, l’unico potenziale alleato del PiS, il partito di estrema destra Confederazione, si è fermato al 6,2%.
Questi risultati suggeriscono che i sovranisti non avranno la possibilità di formare un nuovo governo.
L’ex premier e presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha guidato invece una coalizione europeista chiamata.
Questa alleanza centrista, liberale ed europeista ha ottenuto il 31,6% dei voti.
Al terzo posto si trova l’alleanza di centro-destra Terzavia, con il 13% dei voti, seguita dai socialdemocratici della sinistra con l8,6%. Entrambi i partiti dell’opposizione hanno annunciato la volontà di formare un’alleanza con Tusk per scalzare Morawiecki e il suo PiS dal governo di Varsavia. Considerando i seggi, i tre partiti dell’opposizione controllerebbero la maggioranza della Camera bassa con 248 deputati, mentre il PiS dovrebbe unirsi agli estremisti di destra della Confederazione per ottenere una maggioranza.
Questo scenario ricorda molto quanto accaduto in Spagna, dove il primo incarico è stato affidato al leader del partito di maggioranza relativa ma senza i numeri per ottenere la fiducia, creando una situazione di stallo che va avanti tutt’ora.
Tusk però ha già esultato, non si sa bene per cosa: “Creeremo un governo nuovo, buono e democratico con i nostri partner nel prossimo futuro. La Polonia ha vinto”.
In attesa dei risultati definitivi dello spoglio dei voti, la Polonia si prepara a una nuova fase politica che potrebbe portare a significativi cambiamenti nel paese, soprattutto considerato il fatto che l’opposizione, come ogni volta avviene quando un governo non si allinea ai desiderata di Bruxelles o Washington, ha definito il partito “Diritto e Giustizia” autoritario e antidemocratico, inasprendo ulteriormente lo scontro politico e la polarizzazione.
Proprio questo clima infuocato ha generato una lotta all’ultimo voto che ha portato ad un affluenza record pari al 72.9%.
I risultati delle elezioni polacche avranno un impatto significativo sulle decisioni dell’Unione Europea che dovrà approvare nuove misure per far fronte all’emergenza migranti causata dalla destabilizzazione statunitense dell’Africa e del Medio Oriente.
Il nuovo governo polacco, sicuramente più diviso al suo interno e meno stabile, avrà poi seri problemi a portare aventi la propria politica estera di sostegno economico, umanitario e soprattutto militare al regime di Kiev.