Come sta procedendo la riforma fiscale?

Il testo prosegue la sua corsa verso l'approvazione definitiva arricchito di ulteriori novità. Sarà votato dal Senato la prossima settimana, poi tornerà alla camera per l'approvazione definitiva.

Il 12 luglio 2023, la Camera dei Deputati italiana ha approvato la prima lettura del disegno di legge sulla riforma fiscale dopo una prima approvazione data dal Consiglio dei Ministri il 16 marzo 2023.

Il disegno di legge, chiamato “Delega al Governo per la Riforma Fiscale”, riscrive completamente l’attuale sistema fiscale, introducendo modifiche all’IRES, all’IRPEF e al rapporto tra contribuenti e autorità fiscali.

Secondo una dichiarazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la riforma fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri riscrive completamente l’attuale sistema fiscale stabilito negli anni ’70. Le nuove regole, che saranno operative entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega, mirano a semplificare e ridurre la pressione fiscale, incoraggiare gli investimenti e le assunzioni e stabilire un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria basato su un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze dei cittadini e delle imprese.

La riforma vuole anche combattere l’evasione fiscale rendendola preventiva piuttosto che repressiva.

Il provvedimento prevede inoltre una revisione dell’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche), che garantirà l’equità orizzontale riducendo la pressione fiscale attraverso una riduzione da quattro a tre fasce di imposta e con l’obiettivo di una tassazione piatta per tutti (la cosiddetta “flat tax”).

L’intero sistema IRPEF (reddito agricolo, edifici, reddito finanziario, reddito da lavoro dipendente, reddito da lavoro autonomo, reddito d’impresa e altri redditi) sarà anche razionalizzato e semplificato.

La legge delega prevede anche una revisione delle voci fiscali (attualmente più di 600) e un’equiparazione dell’area no-tax per i dipendenti (€8.174) e i pensionati (€8.500).

Per le imprese, ci sarà una riduzione dell’attuale aliquota IRES per chi investe o assume. Ci sarà anche una graduale eliminazione dell’IRAP.

Il dibattito politico su questa questione è in corso. Francesco Boccia, capogruppo al Senato del Partito Democratico, ha ovviamente criticato i piani del governo : “la riforma fiscale deve essere cambiata. Faremo tutto il possibile per cambiarla nel suo passaggio al Senato cercando di rendere la tassazione più equa. Abbiamo apprezzato la disponibilità del Vice Ministro Leo ma è chiaro che la riforma uscita dalla Camera soffre di una visione Leghista e di pressioni che la rendono ingiusta, rendendola ancora basata sulla flat tax, dannosa per le casse dello Stato e penalizzante per la maggior parte dei cittadini e delle imprese”.

Nonostante le perplessità evidenziate dall’opposizione ridurre il carico fiscale rimane una prerogativa essenziale per favorire la crescita e gli investimenti nel nostro Paese, oltre ad essere uno degli aspetti maggiormente importanti per gli elettori della coalizione di Centrodestra, già fortemente delusi dal procrastinarsi dei problemini causati dall’immigrazione illegale, dall’insicurezza nelle strade e dall’incertezza economica.

 

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