Continua l’eccidio Israeliano a Gaza

Persino gli Usa iniziano ad essere inorriditi: scontro Biden-Netanyahu su tregua umanitaria di tre giorni.

Israele nella giornata di oggi ha attaccato anche Libano bombardando un magazzino di armi e munizioni di Hezbollah, l’organizzazione paramilitare sciita filo-palestinese legata all’Iran.

 

Questo gesto rischia di esacerbare ancora di più gli animi alimentando la tensione nell’area.

 

Nel frattempo i libanesi hanno risposto lanciando missili anticarro contro le truppe israeliane, ma senza superiorità aerea, come in tutte le guerre arabo-israeliane, sarà difficilissimo per i gruppi filo palestinesi riuscire ad ottenere un qualsiasi tipo di successo militare tangibile.

 

Dopo gli efficaci attacchi sul suolo Israeliano del 7 ottobre dopo oltre un mese di combattimenti l’effetto sorpresa è completamente svanito e il divario tecnologico è estremamente ampio, troppo ampio per essere colmato dal pur  ingenioso sistema di tunnel di Hamas e dalla propensione al martirio dei suoi militanti.

 

La guerra in corso nel Pacifico potrebbe essere benissimo paragonata alle ultime fasi della guerra nel Pacifico tra giapponesi e statunitensi nel 1945 tanto che persino un Ministro israeliano ha fatto un’ uscita alquanto infelice sul possibile utilizzo della bomba atomica sulla striscia di Gaza alimentando ulteriormente le proteste dei paesi arabi che hanno evidenziato come “se Israele minaccia di usare un’arma atomica, allora significa che ha un arsenale nucleare a sua disposizione”.

 

Gli Stati Uniti nonostante i tentativi di Biden di cercare il via libera ad una tregua umanitaria hanno le mani legate dalla potentissima lobby sionista all’interno sia dell’amministrazione Biden che nello stesso congresso tanto da dichiarare che, nonostante gli efferati crimini di guerra e bombardamenti sui civili da parte israeliana “gli Stati Uniti al momento non tracceranno alcuna linea rossa per Israele”.

 

Nel frattempo Hamas, impegnato nella difesa del poco che rimane della Striscia di Gaza, ha ammonito gli Usa ricordando come “I discorsi americani sul futuro di Gaza denotano arroganza e incoscienza” e su come il futuro del popolo e dei territori palestinesi possano essere decisi solo dai palestinesi stessi.

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