La Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso mandati di arresto contro il leader di Hamas, Yahya Sinwar, e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, con l’accusa di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. A darne notizia è stato il procuratore capo del tribunale, Karim Khan, in un’intervista rilasciata alla CNN.
La decisione definitiva sulla richiesta di arresto sarà affidata a una giuria dell’ICC, che esaminerà le prove e le accuse. Oltre a Sinwar e Netanyahu, i mandati di arresto riguardano anche il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, e due alti esponenti di Hamas: Mohammed Diab Ibrahim al-Masri, leader delle Brigate al-Qassam, e Ismail Haniyeh, capo politico del gruppo.
Le accuse mosse contro i leader israeliani comprendono l’uso di “sterminio e fame come metodi di guerra”, che includono la negazione delle forniture di aiuti umanitari e gli attacchi deliberati contro la popolazione civile.
La reazione degli Stati Uniti è stata immediata e decisa. Il segretario di Stato, Antony Blinken, ha definito “vergognosa” la richiesta del procuratore della CPI. “Respingiamo con fermezza la decisione del procuratore di mettere sullo stesso piano Israele e Hamas. Questo è inaccettabile”, ha dichiarato Blinken. “Hamas è un’organizzazione terroristica brutale, responsabile del peggior massacro di ebrei dai tempi dell’Olocausto, e attualmente detiene in ostaggio decine di persone innocenti, inclusi cittadini americani. Inoltre, molto prima dell’attuale conflitto, gli Stati Uniti hanno chiarito che la Corte Penale Internazionale non ha giurisdizione su questa materia.”
È importante sottolineare che né gli Stati Uniti né Israele hanno ratificato lo Statuto di Roma, il trattato istitutivo della CPI. Di conseguenza, entrambi i paesi non sono soggetti alla giurisdizione del tribunale internazionale. Oltre a questi due paesi, anche Cina, India, Iran e Russia non hanno ratificato il trattato, escludendosi di fatto dalle competenze della CPI.
Le implicazioni legali dei mandati di arresto possono manifestarsi solo nel caso in cui i soggetti interessati si trovino in un paese che ha ratificato lo Statuto di Roma. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno adottato misure preventive stipulando accordi bilaterali con diversi paesi per evitare l’estradizione dei propri cittadini alla CPI.
Questo sviluppo rappresenta un punto di svolta nelle tensioni israelo-palestinesi, evidenziando le complesse dinamiche internazionali e giuridiche in gioco. La decisione della CPI, sebbene controversa, sottolinea la crescente pressione internazionale per affrontare le accuse di violazioni dei diritti umani e crimini di guerra nella regione.
La risposta della comunità internazionale sarà cruciale per determinare l’evoluzione di questa situazione critica.
Il Procuratore della CPI è Karim Ahmad Khan.
Insospettito dal nome (e dal cognome) ho fatto una ricerca su Wikipedia:
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“Khan is a member of the Ahmadiyya Muslim Community. He was first married to Yasmin Rehman Mona, the daughter of the fourth caliph of the Ahmadiyya Muslim Community, Mirza Tahir Ahmad”
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Un approfondimento sulla Ahmadiyya Muslim Community:
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Ahmadi Muslims also follow the Islamic sources of guidance and jurisprudence – which is sourced from three main authorities:
The Holy Qur’an;
The Sunnah (practice of the Holy Prophet(sa)); and
The Hadith (sayings of the Holy Prophet(sa)) as given in the authentic books of Hadith such as Sahih Al Bukhari, Sahih Al Muslim, Sunan Abu Daud,Tirmidhi, Ibne Maja and Nisai
Ahmadi Muslims also have regard for the interpretation of Islamic Laws (shariah) provided by the classical Islamic scholars. They generally follow the Hanafi school of thought, but all such matters are considered in light of the guidance provided by the Promised Messiah(as).
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Io confesso di non essere entusiasta di avere un procuratore della CPI che ha come riferimento giurisprudenziale il Corano e la Shariah, e che quindi sembra lievemente parziale verso l’Islam
in un caso che contrappone Islam e Sionismo….
Poichè credo non abbiamo bisogno di altri procuratori orientati politicamente, consiglio al nostro Governo di ritirare la sua adesione alla Corte Penale Internazionale.
Il Procuratore della CPI è Karim Ahmad Khan. Il padre è un pakistano,lui è membro della Ahmadiyya Muslim Community, un movimento musulmano che si potrebbe definire eretico (oltre che a Maometto credono in un altro Profeta).
Comunque professano la Sharia; ora mi chiedo: come può un Musulmano, che osserva la Sharia, decidere imparzialmente in una questione che contrappone Musulmani e Sionisti?
N.B. Mr Khan si è avvalso della consulenza della libanese moglie di George Clooney, Amal,avvocata, per meglio definire i capi
d’accusa…ovviamente anche Amal è Musulmana…
Anonymous… come può un Musulmano, che osserva la Sharia, decidere imparzialmente in una questione che contrappone Musulmani e Sionisti? facile come fanno in italia i giudici comunisti a giudicare chi non la pensa come loro cioè condannandoli.
islam, e comunismo ( ci credono ) sono fedi religiose! il sionismo no
#Fratellidamerica: “come fanno in italia i giudici comunisti a giudicare chi non la pensa come loro cioè condannandoli.”
Non sono d’accordo con lei quando dice “i giudici comunisti”;
quando in Italia c’e’ un processo con valenza politica non ci sono “i giudici comunisti”; ci sono “i giudici”, in quanto l’aggettivo “comunista” in Italia è indissolubilmente collegato al sostantivo “giudici”..
Spero di non trovare un giudice nel mio futuro….,magari per opinioni um po’ audaci…nonostante l’art. 21 della costituzione!
N.B. Mi piacerebbe sapere qual’è lo stipendio del Procuratore
Khan e quanto ha pagato la consulenza della musulmana Amal Clooney….