É possibile una “Nato” dei BRICS?

La suddivisione del mondo in due blocchi contrapposti procede. La recente visita di Lavoro a Pechino apre ad un "trattato di difesa" che si opporrà alla Nato?

Un evento di portata storica, seppur svoltosi senza clamore, si è tenuto in Cina nei giorni scorsi: Russia e Cina hanno infatti avviato un dialogo ufficiale volto alla creazione di un nuovo sistema di sicurezza eurasiatica, aperto alla partecipazione di altri Paesi con affinità geopolitiche. L’annuncio è stato dato dal Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov al termine di un incontro con il suo omologo cinese Wang Yi, tenutosi a Pechino.

“Condividiamo l’obiettivo di rafforzare la sicurezza in Eurasia”, ha dichiarato Lavrov. “Per troppo tempo, l’architettura di sicurezza euro-atlantica è stata dominata dalla NATO e dall’OSCE. Tuttavia, la NATO ha perso la sua funzione di struttura di sicurezza, e non è più un interlocutore valido per un dialogo costruttivo e la ricerca di soluzioni equilibrate.”

Le parole di Lavrov evidenziano la natura rivoluzionaria di questo nuovo dialogo: per la prima volta, due grandi potenze come Russia e Cina si propongono di creare un blocco alternativo alle organizzazioni occidentali guidate dagli Stati Uniti, come la NATO e l’AUCUS. La base di questa nuova alleanza si fonda sul concetto di “sicurezza comune” elaborato dal Presidente Putin, che prevede la collaborazione tra nazioni diverse, pur con ideologie differenti, unite nel comune obiettivo di tutelare la propria sovranità e i propri interessi.

L’idea ha già raccolto il favore della Cina, e si prevede che altri Paesi, come l’Iran, aderiscano presto al nuovo blocco. Tra i potenziali membri figurano Corea del Nord, Myanmar, Afghanistan (se dovesse verificarsi una sua stabilizzazione), e diverse nazioni appartenenti all’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO).

La posizione dell’India, invece, rimane incerta. Pur avendo recentemente aderito all’AUCUS, il Paese asiatico cerca di mantenere relazioni pacifiche con i suoi vicini, e potrebbe optare per una posizione di neutralità. Anche le ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale, storicamente inclini al non allineamento, si trovano di fronte a un bivio, dovendo scegliere tra l’orbita occidentale, sempre più forte in questi paesi dopo i massicci investimenti dell’ intelligence inglese e americana, e il nuovo blocco eurasiatico, che le vede invece da sempre partecipi.

L’avvio di questo dialogo rappresenta un punto di svolta significativo nello scenario geopolitico globale, segnando la nascita di un nuovo polo di potere alternativo all’egemonia occidentale. L’evoluzione e la composizione di questo blocco saranno cruciali per determinare il futuro assetto geopolitico dell’Eurasia e il ruolo che la regione ricoprirà nel mondo multipolare che si sta delineando.

 

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  • fratellidamerica

    speriamo!!

  • Matrioska

    Se serve per tenere buona la Nato ben venga

  • AmoDio

    A mio modesto parere dovremmo impegnarci tutti per la pace e non per la guerra….

  • Tony

    Di fatto già c’è, opporsi all’egemonia (sbagliata e scorretta) della Nato, con un’altra che ne riprende tutti i peggiori difetti. E l’Europa che deve svegliarsi e fare la sua parte, equidistante dagli altri blocchi

  • fratellidamerica

    L’OCCIDENTE è LEGATO ALLE CATENE DELLA SCHIAVITù AMERICANE ED ISRAELIANE

  • avvocato alessandro ballicu

    Russia, Cina, Iran, Bielorussia, Siria, Venezuela, Cuba, Nicaragua, Corea del Nord, Vietnam, dovrebbero stipulare un patto politico, economico e militare che obbligasse tutti gli altri ad intervenire militarmente per difendere gli alleati da ogni e qualunque attacco militare, terroristico e/o banditesco eseguito dagli usa e o dai loro alleati/servi.
    altrimenti quei criminali, satanisti, plutocrati tenteranno- come hanno sempre fatto- di procurare golpe, guerre, insurrezioni per eliminare tutti i governi sovranisti che si oppongono alla loro perfida tirannia

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