La tattica che dal 24 febbraio 2022 la Russia sta adottando in Ucraina si potrebbe facilmente sintentizzare con semplici aforismi di autori assai illustri: “Se la rissa è inevitabile colpisci forte, e colpisci per primo” , questo slogan del Presidente Russo Vladimir Putin rappresenta al meglio quanto è avvenuto.
Con la Nato che, secondo quanto ammesso dallo stesso Segretario Generale Stoltenberg, era pronta a continuare la sua espansione e non ne voleva sapere di arrestare il riarmo dell’ Ucraina e la messa in posa di sistemi missilistici sempre più in prossimità dei confini russi, causarne il collasso diveniva l’ unico strumento di difesa realmente efficace per la Federazione Russa.
Le fasi iniziali dell’operazione militare speciale hanno immediatamente raggiunto scopi più che soddisfacenti portando alla liberazione di ampie fette di territorio ucraino che ancora oggi restano saldamente parte della Russia con un rateo di perdite accettabile e una rapidità di azione coordinata su un territorio vasto in grado di fare fare invidia alle più moderne operazioni NATO.
Analizzando poi nel dettaglio quanto successo sul campo di battaglia nella seconda fase del conflitto in Ucraina ogni azione appare in realtà davvero logica secondo le generali dottrine belliche.
Citiamo ora un classico della letteratura militare: “L’arte della guerra”.
Una volta preso il controllo di ampie porzioni di territorio ucraino l’ esercito russo ha abbandonato le grandi manovre in mobilità per adottare strategie difensive e attacchi locali posizionali.
Nulla di più giusto considerando che, come insegna proprio “L’arte della guerra” : “L’ invincibilità sta nella difesa, la vulnerabilità sta nell’ attacco. Se ti difendi sei più forte, se attacchi sei più debole”.
Sapendo che gli ucraini avrebbero preso l’iniziativa per motivi esclusivamente politici al fine di compiacere i curatori occidentali nulla era più saggio di costruire solide linee difensive ed esaurire progressivamente la forza e i materiali dell’ avversario in maniera cinica e metodica.
“L’ arte della guerra” insegna inoltre che “sconfitto l’ avversario, la terra cadrà nelle tue mani” ed è esattamente la via che ha intrapreso la Russia considerato che le perdite inflitte all’ esercito ucraino sono superiori a 500.000 unità, molte volte le sue capacità di mobilitazione, e le perdite di materiali superiori alla capacità della NATO di sostituirli.
Quando non vi è più un esercito a difendere una città, la città cade da sola nelle tue mani, e così sarà per Kiev, Poltava, Char’kov e Odessa.
Se poi vi sentite disorientati per quanto avvenuto con la Wagner sappiate che la vittoria di una guerra dipende dall’ inganno, quella che nella dottrina sovietica è da sempre chiamata maskirovka, ed anche in questo il Ministero della Difesa Russo è stato un geniale esecutore dell’ “Arte della Guerra” che infatti afferma: “La strategia é la via del Paradosso: chi è abile si finga maldestro, chi è utile si mostri inutile”.
Ed è proprio così che la storia si ripeterà e Biden farà la stessa fine di Napoleone e Hitler. Nessuno potrà mai sconfiggere la Russia, anche grazie alla saggezza espressa nel saper far frutto delle più antiche tradizioni militari.
2024.03.15 TNYC> – Un altro morto tra i dirigenti di Lukoil, azienda che, dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, aveva chiesto la “cessazione immediata del conflitto armato” Qualche commento da parte dei servi della propaganda di #Putin in Italia _________________ Siete Disinformazione pro Russa finanziata dal Cremlino e dal terrorista guerrafondaio PUTIN, I numeri della guerra di PUTLER: 10 MILA CIVILI Ukraini uccisi, 30 MILA SOLDATI Ukraini ammazzati – 19 MILA BAMBINI Ukraini repiti e deportati in russia FCKPTN <randomGYJLGIFLHARS
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