Ieri, 22 Novembre, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha effettuato una visita di Stato a Berlino, consolidando i rapporti tra l’Italia e la Germania, in cerca di alleati chiave nelle difficili ed inutili lotte che si verificano ogni volta all’interno dell’Unione europea.
L’ incontro di Giorgia Meloni con il Cancelliere Olaf Scholz, secondo i comunicati rivelati da Palazzo Chigi, ha offerto l’occasione di trattare le principali questioni dell’agenda europea e mondiale, con un focus sulla riforma del patto di stabilità, tema centrale attualmente in Europa, sulla crescita, sui temi cari ai Verdi e ai Socialisti tedeschi come la transizione verde e la digitalizzazione.
In merito alla riforma del patto di stabilità, Meloni e Scholz hanno condiviso la necessità di aggiornare le regole fiscali europee alla realtà post-pandemica, assicurando al contempo la sostenibilità dei bilanci pubblici e l’impulso agli investimenti per la ripresa.
Il Presidente Meloni ha riaffermato la posizione italiana a sostegno di una maggiore flessibilità e ad una relativa semplificazione del patto, in coerenza con le proposte presentate dalla Commissione europea l’anno scorso, ma che ancora non sono state, ovviamente, né discusse né attiate.
Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha manifestato una certa disponibilità al dialogo, pur conservando una posizione più cauta e prudente, in linea con la tradizionale ortodossia tedesca in materia di bilancio e con i recenti e storici attriti tra Berlino e il nostro Paese in materia di mercato comune, migranti ed investimenti di stato.
L’accordo italo-tedesco sulla riforma del patto di stabilità potrebbe però essere determinante per sbloccare le negoziazioni in seno al Consiglio europeo, dove alcuni paesi, come la Francia e la Spagna, si sono pronunciati a favore di una revisione radicale delle regole, mentre altri, come i Paesi Bassi e l’Austria, si sono opposti a qualsiasi modifica sostanziale, rimanendo dei veri e propri falchi rigoristi.
Il Presidente Meloni ha evidenziato come sarebbe importante raggiungere un compromesso entro la fine dell’anno, come sarebbe previsto dagli accordi intormali tra gli Stati membri, per evitare il ritorno alle vecchie regole, che sarebbero ovviamente inadatte alla situazione attuale, e che già prima qualsiasi governo italiano aveva ritenuto folli.
Oltre alla riforma del patto di stabilità, Meloni e Scholz hanno parlato anche di altri temi di interesse comune, come la cooperazione industriale e commerciale, la tutela dei diritti umani e la promozione della pace e della stabilità nel Mediterraneo e nel Medio Oriente.
I due leader hanno confermato la loro volontà di collaborare per rilanciare il progetto europeo e affrontare le sfide globali, nel quadro di una fiducia reciproca tra i due paesi.
La scelta di Meloni di recarsi a Berlino ha dimostrato la priorità attribuita dall’Italia al rapporto con la Germania, considerata un interlocutore privilegiato per cercare di raddrizzare il futuro di un’ Europa oramai prossima allo sfacelo e all’implosione.
W LA DUCETTA D’ITALIA