Secondo gli ultimi dati rilevati dall’Istat l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ad aprile sulla base delle stime preliminari registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua, da +7,6% del mese precedente. L’accelerazione del tasso di inflazione è dovuto all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%), causata soprattutto dalle sanzioni europee alla Federazione Russa e dai tagli dell’Opec+ alla produzione di petrolio. L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +6,3%, così come quella al netto dei soli beni energetici (a +6,4%). I dati forniti invece da Eurostat mostrano come ad aprile l’inflazione sia tornata a salire anche nell’Eurozona, toccando quota 7%, in lieve rialzo rispetto al 6,9% registrato a marzo. La curva inflattiva è ben lontana dall’obiettivo del 2% stabilito dalla Banca Centrale Europea, che sarà dunque costretta a continuare ad alzare i tassi di interessi con effetti catastrofici sui mutui e sui prestiti che verranno concessi sempre più difficilmente a famiglie e imprese.
La principale causa dell’inflazione secondo diversi esperti sono pero gli extraprofitti delle aziende.