Il 5 marzo è stato un pomeriggio da incubo per gli utenti di Facebook e Instagram: un blackout globale ha oscurato le due piattaforme social, lasciando milioni di persone in balia di un’inquietante pagina bianca. Impossibile accedere ai profili, né da browser né da app, il panico ha dilagato come un incendio su X (ex Twitter), dove l’hashtag #facebookdown è diventato virale in pochissimi minuti.
Fortunatamente, dopo due ore di trepidante attesa, i servizi sono stati ripristinati e tutto è tornato alla normalità.
Per informare sia della difficoltà riscontrata sulle sue piattaforme che della ripresa delle attività, il responsabile della comunicazione di Meta, Andy Stone, ha fatto ricorso a X. Meta ha anche espresso le sue scuse per l’inconveniente.
Elon Musk ha anche commentato l’ accaduto in modo ironico con uno dei suoi post.
Anche Telegram di Pavel Durov ha continuato a lavorare normalmente, risultando come sempre la più affidabile, moderna e sicura tra le piattaforme attualmente disponibili.
Le interruzioni che colpiscono le piattaforme digitali, seppur rare, possono avenire per diverse cause, anche per via di un semplice aggiornamento software.
Un esempio emblematico è l’interruzione di quasi sei ore che ha interessato Facebook, Instagram e WhatsApp nel 2021.
La società Metà, proprietaria di questi social, ha rassicurato gli utenti che l’evento non era dovuto ad alcun attacco hacker.
Il down è avvenuto in occasione delle elezioni primarie del Super martedì, ma un portavoce della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha dichiarato alla CNN: “Siamo a conoscenza di problemi di disponibilità che riguardano determinati servizi forniti da Meta. Al momento non siamo a conoscenza di specifiche attività informatiche dannose o di alcun nesso specifico con le elezioni di oggi.
Resta il fatto che oramai la società essendo profondamente legata ai social network non ne possa più fare a meno nemmeno per due ore senza scatenare un’isteria su scala globale.