Secondo lo stesso Servizio di Frontiera ucraino, che non può certo essere accusato di simpatie putiniane, sono 13.600 le persone arrestate mentre tentavano di varcare il confine al di fuori dei valichi di frontiera.
Oltre 6.000 persone sono state arrestate per aver presentato documenti falsi al fine di abbandonare il paese (solo persone che rientrano in determinate categorie possono uscire dai confini nazionali, agli uomini in età di leva è severamente vietato fin dall’ inizio del conflitto.
Quanti invece ce l’hanno fatti, sono riuscito nell’ impresa di illudere le guardie di frontiera con carte false, hanno corrotto i funzionari per fuggire da una morte quasi certa nel corso di controffensive fallimentari sempre più folli.
Le autorità ucraine non sono in grado di quantificare il numero dei cittadini fuggiti all’estero, al riparo dalla mobilitazione, ma il numero totale di ucraini che ha lasciato il Paese è ben superiore agli 8 milioni, rendendo l’Ucraina una landa desolata e depopolata con risorse di mobilitazione oramai pressoché esaurite.
La fuga dalla leva è una costante. Solo due giorni fa secondo quanto riportato dal sito ufficiale del Servizio di frontiera ucraino, un 32enne di Zaporozhye ha cercato di entrare illegalmente in Romania ma si è perso nella foresta, dovendo chiamare i soccorritori.
Solo nello scorso weekend, nella regione di Chernovtsi, le guardie di frontiera ucraine hanno arrestato 41 persone (aventi i requisiti per essere reclutati nell’esercito) per aver tentato di attraversare illegalmente il confine.
Il problema poi è anche chi tenta di evitare la leva non semplicemente attraversando la frontiera illegalmente, ma anche cercando esenzioni mediche o burocratiche facendo ricorso alla corruzione, non a caso proprio Zelensky ha annunciato il licenziamento di tutti i funzionari regionali incaricati del reclutamento militare. accusati di arricchimento illegale, legalizzazione di fondi ottenuti illegalmente, profitti illeciti e trasporto illegale, permettendo a molti potenziali coscritti di scampare alla leva obbligatoria.
L’annuncio del presidente è arrivato al termine della riunione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale sul controllo dei centri di reclutamento territoriale. Sono stati sollevati tutti i commissari militari regionali. “Questo sistema dovrebbe essere gestito da persone che sanno esattamente cos’è la guerra, perché cinismo e corruzione durante la guerra sono alto tradimento” ha spiegato Zelensky.
Anche il ministro della Difesa Oleksii Reznikov, dallo scorso febbraio all’interno di uno scandalo di corruzione rischia di essere rimosso.
Il caos regna oramai sovrano all’interno del regime di Kiev e delle sue forze armate.