“Voglio istituire a Palazzo Chigi un osservatorio governativo sul tema del potere d’acquisto: salari, monitoraggio dei prezzi e della politica dei prezzi, controllo dell’attuazione e degli effetti dei provvedimenti che noi abbiamo introdotto e che magari non hanno dato i risultati previsti, come per esempio la riduzione dell’Iva sui prodotti per la prima infanzia. Questo è il tema più rilevante, dal quale si dipartono anche gli altri. Cercherò di essere presente in prima persona perché si possa sbrogliare insieme il bandolo di questa matassa.” così il premier Meloni in un incontro con i sindaci tenutosi ieri a Palazzo Chigi.”
L’osservatorio sulla spesa previdenziale al ministero “sarà utile per mappare tutta la spesa e per valutare anche gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale. Il primo tavolo sarà sugli anticipi pensionistici” il confronto è particolarmente prezioso. Credo che si possa partire dal lavoro dell’osservatorio e dei tavoli tecnici, un lavoro di studio, per poi proseguire con un confronto complessivo sul sistema che possa portarci a soluzioni migliori in una materia molto complessa”. I sindacati restano, come da tradizione, leali al PD e all’establishment in generale, ostacolando il governo attuale per via del colore politico, ma sempre più raramente, al contrario di quanto avviene per esempio in Francia, difendono gli interessi dei lavoratori. Non è un caso che il loro peso all’interno della nostra società stia sempre più scemando con mobilitazioni sindacali sempre meno frequenti e meno partecipati, nonostante ciò il loro ruolo istituzionale riveste ancora un importanza centrale, motivo per il quale il Governo sarà sempre tenuto ad incontrarli, più per una passerella che per una vera negoziazione. Nonostante ciò bisogna anche considerare che al momento il “salario minimo legale” non è previsto nella nostra legislazione e la maggior parte dei lavoratori segue dunque un “contratto collettivo nazionale” stabilito tra Sindacati, Confindustria e Governo, ragion per la quale il mercato del lavoro e i salari stanno permanendo in una situazione di stagnazione e i diritti dei lavoratori sono sempre meno tutelati.
Tra i nodi da sciogliere per il governo, e oggetto di incontro con i sindacati anche la riduzione dell’Irpef e le misure di sostegno per la natalità.