Solo a Torino la crisi economica l’azienda francese leader nel settore della grande distribuzione di prodotti alimentari della ha annunciato alle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UILTuCS Uil di Torino l’ avvio della cassa integrazione per tutti gli 850 dipendenti impiegati nei punti vendita di Torino corso Montecucco, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino e Burolo, che si avviano, presumibilmente, verso la chiusura.
I contratti dei lavoratori per altro non erano stati rinnovati nel 2019 come promesso dall’ azienda, che ha continuato a pagare salari da fame quasi al limite della sopravvivenza e della dignità, salari magri che da domani saranno però un’utopia per i lavoratori licenziati, costretti a ripiombare nella povertà più assoluta in un contesto economico in cui trovare lavoro risulta un’impresa quasi impossibile.
La causa della chiusura è tanto semplice quanto tragica: la gente non ha più i soldi nemmeno per comprare il cibo, con prezzi aumentati del 18% in due anni e salari diminuiti ed erosi dalla crisi.
Anche avere lo stomaco pieno e fare tre pasti al giorno sta diventando “un lusso da ricchi”.
A pagarne le spese è anche l’ex Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, che dopo aver causato la caduta del governo giallo-verde, il primo veramente sovranista, ora si ritrova caduto in disgrazia a lavorare come agente assicurativo.
Parlando di come l’inflazione abbia colpito le sue tasche in un video facebook l’ ex ministro afferma: “prima mangiavo il salmone, sapete noi fissati con la palestra… o mangiavo la bresaola. Cancellato tutto: un po’ perché non è più fattibile. Io non riesco a prendere neanche il tonno. Avete presente una scatoletta di tonno? Io prima prendevo quello in vetro… ma porca p*****a costava due euro e cinquanta! Adesso sono sette euro! Ragazzi, è una roba devastante.”
Toninelli rimane attonito, al pari di tutti gli altri italiani, mostrando i prezzi del supermercato nel corso del suo video di autocommiserazione disperata: “è un prezzo incredibile, soprattutto insostenibile per la maggior parte degli italiani”.
Il fatto che chi ci ha portato in questa situazione ne stia pagando le conseguenze al pari di tutti noi altri può farci momentaneamente sorridere in un mare di lacrime.