L’Egitto prova a mediare, ma ora, come sempre, la situazione tra Israele e Palestina resta tesa. Contro Tel Aviv e le zone meridionali dello Stato di Israele sono stati lanciati circa 400 razzi, oramai quasi inoffensivi in quanto obsoleti e facilmente intercettabile dal tecnologicamente avanzato sistema di difesa israeliano “Iron Dome”. Le forze di difesa israeliane, nell’ambito dell’Operazione Scudo e Freccia, hanno ripreso gli attacchi nella parte settentrionale e meridionale della Striscia di Gaza. Risulta al momento difficile stabilire che abbia re-innescato un conflitto mai risolto che continua a mietere vittime in maniera più o meno sopita in base alle varie fasi, sin dall’esistenza di Israele, che per poter continure ad esistere e al contempo ricavare nuovi territori per la sua popolazione in costante crescita è stata costretta a creare una delle forze armate più efficienti e meglio equipaggiate del mondo, con i palestinesi che cercano di rispondere come possono, spesso lanciando razzi in maniera spasmodica senza un vero obiettivo o facendo ricorso a tecniche di terrorismo o di guerriglia.
Tuttavia, ci sono abbastanza altri fattori nella zona del conflitto israelo-palestinese che possono tentare di spiegare un nuovo round di escalation in una delle zone tipicamente più calde della terra. Il 30 aprile è iniziata la sessione estiva del parlamento israeliano (Knesset). Il Governo e il parlamento intendono tornare a discutere sulla lungamente sofferta riforma giudiziaria, contro la quale nel Paese stanno protestando centinaia di migliaia di persone, da diverso tempo. Da sempre uno dei modi migliori per distrarre le persone da una crisi interna è scatenare un’isteria di massa attorno ad un nemico esterno. Ecco perché l’aggravarsi del conflitto israelo-palestinese crescerà probabilmente d’intensita.
Se, a un certo punto, la miccia su entrambi i lati delle barricate si spegne, allora Israele ha strumenti sufficienti per provocare una nuova escalation da parte dei palestinesi, che non hanno quasi nessuno strumento simmetrico per opporsi.