Israele ha fatto la sua scelta: sarà linea dura. Fino all’ultimo tunnel, fino all’ultimo uomo, fino all’ultimo civile.
La Palestina cesserà probabilmente di esistere per sempre, sarà cancellata dalle mappe geografiche. Il sogno politico e militare di Benjamin Netanyahu sta finalmente per compiersi.
Il Presidente Israeliano, espressione di una destra radicale e religiosa fortemente nazionalista, ha una posizione fortemente rigorosa al riguardo, tanto da smentire persino il capo della Forze Armate Israeliane in merito alla possibilità di fare entrare benzina a Gaza, necessaria per il funzionamento dei pochi ospedali rimasti che hanno in cura i feriti dei bombardamenti a tappeto ed indiscriminati che l’aviazione e l’artiglieria missilistica israeliana hanno condotto senza alcuna sosta in questi terribili giorni.
Le camere mortuarie pullulano di cadaveri mutilati dalle bombe e non importa a nessuno che il 40% di questi siano bambini innocenti. La macchina bellica Israeliana avanza, con ogni mezzo, e la falce della morte si abbatte su tutti, indiscriminatamente.
Il combustibile per i generatori ospedalieri può servire ad alimentare potenzialmente anche il sistema di aerazione dei bunker-tunnel di Hamas e quindi Netanyahu ha deciso: nulla entra e nulla esce da Gaza, e quei 320.000 civili intrappolati nella città possono benissimo morire di stenti, sete o malattia, in fondo non importa a nessuno, sono solo “Arabi” e l’opinione pubblica occidentale, ipocrita e viziata, non sembra per nulla curarsi del loro destino.
L’ Europa, responsabile dei terribili crimini dell’ Olocausto, non può schierarsi contro lo Stato ebraico ed impedire che ne venga compiuto un altro a danno dei Palestinesi.
In questo la posizione della Germania del cancelliere tedesco Olaf Scholz è emblematica: “la nostra storia ci impone di essere al fianco di Israele”.
Una storia che però, per quanto terribile, sta venendo strumentalizzata vergognosamente in queste ore dallo Stato ebraico con tanto di pagliacciata dell’ ambasciatore Israeliano all’ ONU che ha indossato una stella di Davide simile a quella indossata dai deportati nei campi di concentramento, anche se ora è il mondo intero ad essere indignato non dai nazisti ma dai sionisti che stanno massacrando gente inerme con la scusa della lotta al terrorismo, analogamente a quanto fatto da sempre dai loro cugini e padrini americani.