L’Azerbaijan ha lanciato un’operazione militare su vasta scala ai danni dell’Armenia

Come era da tempo previsto all'alba sul territorio della non riconosciuta Repubblica dell'Artsakh è iniziata la prima fase dell'operazione "antiterrorismo" delle Forze Armate Azere.

Come primo atto sono stati effettuati attacchi contro le postazioni nelle retrovie delle forze armate della Repubblica dell’ Artsakh e nelle aree di concentrazione della difesa aerea degli armeni.

Il conflitto nasce dal dramma della dissoluzione dell’ Unione Sovietica che ha segnato confini prima inesistenti separando etinie prima parte di un unico grande popolo, sotto la sapiente guida di Mosca che da secoli aveva saputo appianare ogni divergenza. Un dramma senza fine che sembra destinato a ripetersi all’infinito.

Qualche tempo fa, secondo il servizio stampa delle Forze Armate dell’Artsakh, è iniziata un’operazione di terra delle truppe azere lungo tutta la linea del fronte.

I punti di avanzamento più probabili sono Shusha , Fizuli e Agdam.

Allo stesso tempo, l’intensità dei bombardamenti di artiglieria sulle zone di confine è aumentata prima di un attacco di terra su larga scala da parte delle forze armate azere. Ci sono anche segnalazioni di attacchi aerei su Martakert e nell’area circostante, che indicano l’ inizio dell’uso dell’aviazione da parte delle forze armate Azere.

A causa del fuoco indiscriminato delle forze armate azere nell’Artsakh, il numero dei feriti nei centri medici della repubblica ammonta a 80 persone . Tra loro ci sono 15 civili : donne, anziani e bambini.

Il ministro degli Esteri armeno ha chiesto l’intervento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite al fine di adottare misure per fermare l’aggressione dell’Azerbaigian nel Nagorno Karabakh. Lo riferisce l’agenzia russa Intefax. Un analogo appello è stato rivolto da Yerevan alle forze di pace russe che controllano il corridoio di Lachin che unisce il Nagorno Karabakh all’Armenia. Il premier armeno Nicol Pashinian accusa Baku di puntare allo sfondamento e alla pulizia etnica degli armeni.

Nel frattempo nella capitale armena Yerevan davanti al palazzo del governo si è radunato un numeroso gruppo di cittadini a seguito degli eventi in corso nel Nagorno-Karabakh. Accusando il primo ministro Pashinyan e gridando “Nikol traditore”.

L’ unico barlume di speranza in una situazione tragica è dato dalle Forze di Pace Russe che in un solo giorno hanno evacuato quasi 500 persone in Karabakh, tra cui circa 200 bambini.

L’Armenia sarebbe parte della CSTO, l’alleanza difensiva creata dalla Russia, ma ha di recente effettuato esercitazioni congiunte con gli Stati Uniti. Come si suol dire…chi è causa del suo male pianga se stesso.

Nel frattempo l’Unione Europea, golosa dell’ironicamente “democratico” e “pacifico” gas azero, non ha ancora denunciato l’attacco indiscriminato perpetrato da Baku né tantomeno il tentativo di genocidio da loro attuato nell’ Artsakh ai danni degli Armeni. Ma si sa il doppio standard è la base su cui si fonda la politica estera occidentale da oramai troppo tempo.

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