La protesta degli agricoltori non si ferma

Gli operatori agricoli arrivano a Roma e a Sanremo.

La protesta degli agricoltori si espande ed arriva anche sul palco più celebre della televisione e della musica italiana: Sanremo.

Il Festival di Sanremo ospiterà infatti un comunicato degli agricoltori in rivolta nel corso della quarta serata.

Le manifestazioni degli agricolturi si sono infatti estese in tutta Italia con la stessa Roma che è stata oramai invasa dai trattori e che ha visto gli agricoltori sfilare con i propri mezi in Via Nomentana nonostante il divieto posto dal prefetto della capitale per motivi di ordine pubblico.

È anche prevista a breve una grande manifestazione al Circo Massimo volta a dimostrare l’ aperta contrarietà dei produttori rispetto alle normative europee.

Gli agricoltori italiani affrontano infatti una serie di sfide che influenzano la loro vita e il loro lavoro. Le politiche agricole, i prezzi dei prodotti e le questioni ambientali sono tornate al centro del dibattito politico interno all’Unione Europea con l’Italia che ha infatti ceduto completamente la propria sovranità in tale materia.

Gli agricoltori stanno protestando infatti non contro il governo Meloni ma per le politiche dell’Unione Europea riguardanti laPolitica Agricola Comune (PAC). Le misure includono l’obbligo di destinare almeno il  4% dei terreni coltivabili a funzioni non produttive e la necessità di effettuare rotazioni delle colture e ridurre l’uso di fertilizzanti di almeno il 20%, per sostenere il ripristino della flora e della fauna europea e limitare i danni causati all’ambiente dall’agricoltura al fine, secondo Von Der Layen, di rendere l’agricoltura europea “sostenibile”.

La revisione del Green Deal europeo e degli altri deliri green della sinistra liberale europea rimane  invece una richiesta chiave per gli agricoltori cercano di bilanciare la produzione sostenibile con le esigenze ambientali.

Gli agricoltori lamentano l’aumento dei prezzi del gasolio, dopo le sanzioni che la Commissione Europea ha varato contro la Federazione Russa. La questione dei prezzi dei carburanti è cruciale per la loro sopravvivenza economica, ma per Bruxelles sostenere la guerra per procura di Washington contro Mosca era evidentemente più importante che sfamare i proprio stessi cittadini.

Gli agricoltori italiani si sono uniti ad una mobilitazione europea, partita da Germania, Francia e Polonia ed ora estesa anche a Romania, Spagna e Portogallo.

La protesta mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle loro sfide e a chiedere un intervento a sostegno da parte del governo italiano. Temi come la carne sintetica, le farine di insetti e l’Irpef agricola sono al centro delle discussioni politiche in queste ore.

Bisogna poi ricordare come la protesta non riguarda solo gli agricoltori, ma coinvolge tutta la comunità. L’obiettivo è proteggere la produzione italiana e combattere la concorrenza sleale con i nostri  agricoltori che si stanno battendo per la loro sopravvivenza economica, la tutela dell’ambiente e la promozione di politiche agricole in grado di garantire qualità a prezzi abbordabili per tutti i cittadini, con la loro voce risuona nelle strade e nelle piazze, mentre cercano di plasmare un futuro migliore per se stessi e per il paese, mentre Washington e Bruxelles tentano di distruggerci con imposizioni sempre più assurde e insostituibili.

 

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