La sanità italiana è al collasso

Italiani senza medico di base e liste di attesa infinite per le visite.

Così come il resto della popolazione anche i medici diventano sempre più vecchi e, quando un medico di base va in pensione in molti comuni non è più presente un assistenza sanitaria di base con cittadini costretti a cambiare fittiziamente residenza per poter accedere ad un servizio sanitario di base e alla prescrizione dei farmaci e delle visite.

Secondo le ultime stime raccontate dai media sono ben 2 milioni gli italiani rimasti senza medico di base dopo che il quest’ultimo è andato in pensione senza lasciare un sostituto o ha lasciato la sanità pubblica per passare a quella privata, ben più redditizia.

Secondo le ultime stime diffuse in un futuro molto prossimo potrebbero essere ben 5 milioni gli italiani a ritrovarsi senza assistenza sanitaria di base.

Non meglio le guardie mediche, ovvero il servizio di assistenza sanitaria continuata locale che dovrebbe integrarsi con il sistema sanitario di base, con migliaia di posti vacanti in tutta Italia con gravi disservizi per i cittadini che si trovano ad affollare poi i pronto soccorso in caso di necessità e, nel caso dei codici bianchi meno urgenti, a dover pagare un ticket per l’assistenza sanitaria.

Non meglio nel caso in cui un cittadino italiano si debba sottoporre ad una visita specialistica ad una radiografia o ad un operazione chirurgica con liste d’attesa, nella sanità pubblica, sempre più lunghe e fuori controllo.

Il 50% degli italiani è costretto ad aspettare diversi mesi per una visita di controllo o specialistica, un dato che impatta fortemente anche sulla prevenzione dei tumori e della malattie più gravi oltre che a far crollare la fiducia nella sanità pubblica con sempre più cittadini che si vedono costretti a fare ricorso alla sanità privata.

Il 18% degli italiani addirittura, secondo quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica” è costretto ad aspettare almeno un anno per poter ricorrere ad una visita specialistica in un ospedale pubblico.

La situazione è la stessa per gli esami diagnostici con un italiano su 2 (48%) che è costretto ad aspettare mesi ed un altro 12% anche più di un anno.

Di conseguenza, nonostante gli investimenti poderosi dello Stato che vengono sperperati dalla corruzione e dalla mala gestione, i cittadini sono costretti ad affidarsi alla costossima  sanità privata o a rinunciare alle cure.

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