Fare più figli, la ricetta proposta dalla premier Giorgia Meloni davanti alla platea internazionale della fiera di Rho; farne di più per evitare la “sostituzione etnica”, sono le parole espresse in contemporanea ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, nonché cognato, al congresso della Cisal. Il piatto per la polemica sul “razzismo”- sul “fascismo” e sulle teorie del complotto dell’estrema destra è dunque servito e il centro-sinistra liberale a guida Partito Democratico è pronto a cibarsene con foga con tanto di “Repubblica”, il principale quotidiano d’area che ha provocatoriamente titolato “la difesa della razza”, con riferimento alle infami leggi mussoliniane del 1938.
Lungi da noi prendere le difese del governo, ma i dati evidenziati dall’ Istat mostrano un netto crollo delle nascite e del potere d’acquisto, con al contempo una emigrazione di giovani laureati ed una immigrazione senza alcun controllo che, data anche la maggior propensione dei cittadini stranieri a fare figli, porterà di anno in anno ad aumentare la quota di cittadini di etnia straniera rispetto a coloro che sono italiani a tutti gli effetti. Negare questo comporterebbe negare l’evidenza, rimandiamo ogni giudizio politico al lettore, ma ricordiamo come, sempre secondo le previsioni statistiche, il mancato aumento della natalità comporterà un problema sul lungo periodo nel pagare gli assegni pensionistici agli attuali lavoratori.
Si può invece confermare la teoria della premier Meloni su un mancato sfruttamento del potenziale di manodopera offerto dal lavoro femminile. L’Italia è infatti tra i peggiori paesi in Europa a questo riguardo e vede impiegate solo il 55% delle proprie donne, un dato obiettivamente sconfortante e che richiede immediate soluzioni.