La Von Der Leyen ha annunciato la prossima commissione europea

C'è anche Fitto. Ma come sempre l'Italia non conta quasi nulla.

La Commissione Europea ha recentemente annunciato una ristrutturazione significativa che prevede la creazione di sei vicepresidenze esecutive.

Questa decisione segna una svolta importante nella gestione dell’Unione Europea che mira ad accentrare nelle mani della commissione un crescente controllo sulla specializzazione e sull’ottimizzazione delle risorse economiche.

La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha illustrato i dettagli di questa nuova organizzazione, che si propone di rispondere alle sfide complesse e multiformi che l’Europa affronta.

La ristrutturazione riflette un’analisi approfondita delle esigenze attuali dell’Unione e punta a migliorare la capacità di risposta della Commissione ai vari ambiti di competenza.

Le sei vicepresidenze esecutive avranno responsabilità specifiche e strategiche.

L’italiano Raffaele Fitto è stato nominato alla guida della nuova vicepresidenza per le Politiche Regionali e Coesione, un ruolo importante in un periodo di crescenti disuguaglianze e dissidi tra stati con la necessità di garantire un equilibrio tra le diverse aree dell’Unione.

Fitto, già noto per il suo impegno nel campo delle politiche di sviluppo del PNRR, avrà il compito di supervisionare le iniziative volte a promuovere la coesione tra gli Stati membri, con particolare attenzione ai fondi strutturali e agli investimenti destinati a ridurre le disparità economiche e sociali.

Questo incarico è visto come un compromesso tra l’Italia e la Commissione Europea, poiché implica sì una vice-presidenza esecutiva ma non permetterá la gestione determinante di risorse finanziarie considerevoli, riducendosi dunque ad un ruolo di mediazione degli interessi divergenti tra i vari Stati membri.

Le altre vicepresidenze esecutive si occuperanno di settori strategici come l’economia digitale, la sostenibilità ambientale, la sicurezza e la gestione delle crisi.

Ogni vicepresidenza in teoria avrà il compito di coordinare e dirigere le politiche specifiche del proprio ambito, garantendo una risposta integrata e coerente alle sfide emergenti.

Questa nuova struttura è stata progettata per migliorare la governance e la trasparenza all’interno della Commissione Europea.

La creazione di ruoli così specializzati, secondo Von Der Leyen, permetterà di affinare le strategie e le politiche, promuovendo un’azione più mirata e incisiva in risposta alle esigenze dell’Unione.

Inoltre, la ristrutturazione riflette un approccio più moderno alla gestione dell’Unione Europea, con una maggiore enfasi sulla collaborazione tra i diversi settori e una spinta verso una maggiore responsabilità.

Questa nuova configurazione della Commissione Europea rappresenta quindi un cambiamento significativo, che potrebbe avere un impatto profondo sulla capacità dell’Unione di navigare in un panorama internazionale sempre più complesso e interconnesso.

Con Fitto e gli altri vicepresidenti esecutivi al lavoro, l’Europa si prepara ad affrontare il futuro con una struttura di governance rinnovata e potenziata, ma tutti i gravissimi problemi che la riguardano sia per le scelte di politica estera, che per il Green New Deal che per l’ideologia woke purtroppo resteranno, comportandone il fallimento, sia morale che politico ed economico.

 

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