Le olimpiadi peggiori di sempre

Blasfemia, cultura woke, sporcizia, insicurezza ed esclusione della Russia per motivi politici. Il CIO e l'Occidente si sono resi ridicoli davanti al mondo a Parigi

Una controversa reinterpretazione dell’Ultima Cena di Gesù, presentata durante la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi, ha suscitato reazioni accese e critiche in vari ambienti cattolici e conservatori in tutto il mondo.

La performance, che ha visto protagonisti un gruppo di ballerine e drag queen, è stata ispirata dal mito greco di Dioniso e ha villipeso profondamente la cristianitá scatenando una serie di polemiche, in particolare tra i politici di destra.

In Italia, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha dichiarato che le Olimpiadi sono iniziate “insultando miliardi di cristiani nel mondo”.

Anche Marion Maréchal, esponente politica francese e nipote di Marine Le Pen, nonché membro del partito di estrema destra Reconquête, fondato da Éric Zemmour, ha espresso il suo dissenso, affermando che la performance non rappresenta la Francia ma solo “una minoranza di sinistra pronta a qualsiasi provocazione”.

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha interpretato la performance come un segno di “debolezza e disintegrazione del mondo occidentale”.

La controversa esibizione delle drag queen si è svolta verso metà cerimonia, su un ponte lungo la Senna, al centro del quale era allestito un lungo tavolo rettangolare, simile a quello rappresentato nell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. La performance ha avuto inizio con l’entrata in scena di Philippe Katerine, cantante e comico, dipinto di blu e adornato con una corona di fiori e frutti, evocando più simboli pagani che cristiani e richiamando il mito di Dioniso. Successivamente, l’attenzione è stata posta sulla DJ Barbara Butch, che, seduta nel posto di Gesù, indossava un abito blu e argento molto attillato, con le braccia coperte di tatuaggi e una sorta di aureola sulla testa. Accanto a lei, nel ruolo degli apostoli, c’erano ballerine, ballerini e drag queen, che poi sono saliti sul tavolo per iniziare a danzare.

Anche il governo russo non ha risparmiato critiche severe. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, si è detta scandalizzata per la rappresentazione degli apostoli come “travestiti” e ha definito l’intera esibizione una “presa in giro di una storia sacra per i cristiani”. In Francia, la Conferenza Episcopale ha emesso un comunicato nel quale, pur lodando la resa complessiva della cerimonia d’apertura generalmente apprezzata, ha criticato le scene che deridono e scherniscono il cristianesimo, esprimendo profonda deplorazione per tali rappresentazioni.

La reinterpretazione in chiave queer dell’Ultima Cena ha quindi diviso l’opinione pubblica anche in un momento che dovrebbe unire i popoli e le culture quali sono da sempre le olimpiadi suscitando dibattiti accesi su temi di inclusività, libertà artistica e rispetto delle sensibilità religiose, mettendo in evidenza le profonde fratture culturali e ideologiche che imperversano in occidente dove il cancro malefico della cultura woke pervade ogni cosa non lasciando scampo.

La Russia rappresenta dunque oggi più che mai un’ ancora di salvezza per il mondo per come lo conosciamo, prima che ci venga strappato via da questi pederasti gender senza ritegno, non è errato infatti affermare che in Ucraina si stia combattendo non per la terra, ma per lo spirito, in una battaglia valoriale che non ha quasi precedenti nella storia dell’ umanità.

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