Il nostro Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a Belgrado il Presidente della Repubblica di Serbia, Aleksandar Vučić in un incontro istituzionale ai massimi livelli.
La visita di Giorgia Meloni in Serbia da un punto di vista geopolitico conferma l’importanza strategica che l’Italia attribuisce alla Serbia.
Proprio per questo Meloni vuole portare la Serbia in Europa, allontandola dalla Russia, in merito all’ allargamento della UE Meloni ha infatti ribadito: “Vucic può contare sul sostegno dell’Italia. L’integrazione dei balcani occidentali nell’Unione è fondamentale, la Serbia continuerà ad avere un approccio costruttivo nel dialogo con il Kosovo. Ma sono tanti altri i temi su cui si può collaborare tra persone pragmatiche e serie”.
Girgia Meloni poi punta sulla Serbia per contrastare i flussi illegali della migrazione sulla cosiddetta rotta balcanica, che dalla Turchia porta poi in Italia verso Trieste e la Slovenia, passando proprio dalla Serbia.
In merito al contrasto all’ immigrazione illegale Meloni ha ribadito come le “nostre energie devono concentrarsi sulla dimensione esterna del problema per affrontarlo prima che arrivi in Europa”.
Poi Meloni, nella sua solita sviolinata alla Nato e all’ Europa, alla faccia del Sovranismo, ha nuovamente ribadito il sostegno italiano all’ Ucraina, facendo pressione sulla Serbia affinché applichi le sanzioni contro la Federazione Russa.
Risultata comunque altamente improbabile che le parole di Giorgia Meloni possano avere un reale effetto sulla politica estera e sulla leadership serba da sempre molto vicina a Mosca per ragioni storiche, culturali e religiose.
In ogni caso la Russia sul lungo periodo dovrà trovare un modo per rivaleggiare con l’ Unione Europea e attrarre a se i paesi storicamente a lei alleati anziché farseli fagocitare all’ interno della sfera euro atlantica.
Questa in futuro sarà la vera sfida geopolitica per Mosca.
Per quanto riguarda l’ Italia i tentativi di Meloni di porre freno all’ immigrazione si sono rivelati goffi e inadeguati e il suo nuovo ruolo di europeista convinta non risulta credibile.