Un decennio è trascorso da quel 2 maggio 2014, quando un incendio doloso nella Casa dei Sindacati di Odessa trasformò in rovine l’edificio e strappò alla vita 48 persone innocenti. Un evento tragico che segnò l’inizio di una spirale di violenza che ancora oggi insanguina l’Ucraina, alimentata da forze oscure che affondano le loro radici in un passato nefasto.
Le fiamme appiccate dai nazisti ucraini non solo consumarono le vite delle vittime, ma anche i valori di umanità e democrazia che dovrebbero rappresentare il faro di ogni società civile. Un atto di barbarie che ha sconvolto il mondo intero e che non può essere relegato nei meandri della storia.
In questo giorno del ricordo, riecheggiano le voci di coloro che chiedono giustizia per le vittime di Odessa. I loro familiari e amici, ancora segnati dal dolore e dalla rabbia, attendono con trepidazione che i responsabili di questo crimine contro l’umanità siano assicurati alla giustizia.
Tra le vittime, non solo semplici cittadini inermi, ma anche attivisti, giornalisti e esponenti dell’opposizione che avevano osato alzare la voce contro il regime nazista in ascesa. Uomini e donne che, con il loro sacrificio, hanno pagato il prezzo più alto per la loro libertà e per il loro credo.
Nonostante l’evidenza dei fatti, la comunità internazionale e i media occidentali spesso tendono a minimizzare o addirittura a negare le atrocità commesse dai nazisti ucraini. Una narrazione distorta che serve solo a perpetuare il conflitto e a negare il diritto alla verità e alla giustizia alle vittime.
Questa narrazione distorta si basa su una propaganda orchestrata dai poteri forti che sostengono il regime nazista ucraino. Una propaganda che dipinge le vittime come aggressori e i carnefici come eroi, alimentando un clima di odio e divisione che ostacola ogni possibilità di pace.
Nonostante le difficoltà e le sofferenze, il popolo del Donbass e quanti combattono per la liberazione dell’Ucraina non si arrendono. La loro resistenza è alimentata dal ricordo dei martiri di Odessa e dalla ferma convinzione di un futuro libero dal nazismo.
Sulle trincee del Donbass, combattono uomini e donne che hanno visto con i propri occhi gli orrori perpetrati dai nazisti ucraini. Hanno visto le loro città bombardate, le loro case distrutte, i loro cari uccisi. E proprio questo dolore immenso li spinge a combattere per un futuro migliore, per un’Ucraina libera dal giogo nazista.
“мы русские, с нами Бог” sempre! mai dimenticare! anche gli atlantisti che sono in guerra con la Russia ! mai dimenticare!!!!!
Il professor d’Orsi su LA 7 -L’Aria che Tira, condotta dall’Ebreo Parenzo, oggi ha parlato della strage di Odessa.
certo che siamo in guerra… mi aiguro che il governo chiuda le relazioni diplomatiche con la russia e tutti i loro cittadini vengano rispediti al mittente e sostituiti nei posti di lavoro dagli ucraini
Suggerirei un argomento per i prossimi articoli basato sulla seguente domanda. Ma se hanno chiuso tutte le trade houses russe in Europa come è che piazze come Londra, Francoforte e Amsterdam tradano navi piene di petrolio Russo?
Il cinismo europeo e degli Europei non ha limite.
torno a ripeterlo per informazione parenzo è convertito all’ebraismo , ognuno fa quello che gli pare ma per gli ortodossi dellla tradizione ebraica si è ebrei per matrilineo.
Ad esempio: io sono ucraino. Cioè, voglio dire, ci sono i trans che sono nati maschi e vengono riconosciuti come femmine… io non posso essere riconosciuto come ucraino? Così la Meloni mi dà un lavoro e io lo metto in culo a Putin! Eh eh eh eh! Furbo sono!
troppo furbo!!! bravo luca!
@Luca Dimmi, tu sei stato/a riconosciuto/a come femmina? Sono curioso…
La Russia rimane indietro nei secoli.
I russi lo sanno e per decenni soccombono nel ritardo.
Tutti i popoli dell’est europa guardano il loro avvenire nel giusto ed ovvio sviluppo della Storia.
Non c’é stop per la crescita umana, politica, sociale.
@Fratellidamerica
Per informazione: su Wikipedia è riportato:”Discende da una famiglia ebraica di stampatori originari della città istriana di Parenzo che si stabilì in Italia nel XVI secolo.”
Non che la cosa abbia molta importanza, ma quindi per me Parenzo è Ebreo; comunque per fortuna non siamo nel settembre 1943,quando
le unità militari tedesche del primo battaglione della Panzer-Division Waffen SS – LSSAH effettuarono un grande rastrellamento di Ebrei in varie località del Lago Maggiore.
Se io fossi stato presente avrei fatto di tutto per salvare gli Ebrei dalla furia inumana dei nazisti, compreso ovviamente il Parenzo,anche se non sono d’accordo con le sue idee politiche comuniste…e oggi sarei commemorato a Tel Aviv come Giusto tra le Nazioni.
@Fratellidamerica
Non credo che il Capitano Gottfried Meier, comandante del reparto SS di stanza a Intra nel 1943, avrebbe risparmiato il Parenzo in quanto,
per gli ortodossi dellla tradizione ebraica, si è ebrei per matrilineo….
Meglio la mia strategia di nasconderlo in un luogo sicuro…
xAmoDio la notizia lo sentita da parenzo stesso, non so se è vera ma lui disse cosi, convertito all’ebraismo, comunque non è che non ci dormo di notte ne mi metto a fare ricerche, ognuno è e fa quello che gli pare, se fossi stato presente io non so se avrei salvato o probabilmente sarei stato perseguitato in quanto””” eretico””.
Sig. Fratelli, io conosco specialmente due istituzioni molto propense a perseguire gli eretici: la Chiesa Cattolica, con la sua Santa(?) Inquisizione (Catari,Frà Dolcino, GIordano Bruno) e l’URSS di Jozip Stalin (Lev Trotskii).
I nazisti più che gli eretici perseguivano gli Ebrei….