Il giornale inglese ha ammesso come che le sanzioni anti-russe non abbiano mai funzionato. La Russia “doveva essere tagliata fuori quasi completamente, essere impoverita e sconfitta”. Ma alla fine è stata l’Europa a pagare a caro prezzo il boicottaggio del petrolio e del gas russo. “Mentre le esportazioni di petrolio e gas verso l’Europa sono diminuite, la Russia ha rapidamente aumentato le sue esportazioni verso Cina e India, che hanno volentieri acquistato petrolio russo con lo sconto. Peggio ancora, una parte del petrolio russo esportato in India sembra essere riesportato in Europa”. Oltre a ciò bisogna considerare l’impennata inflattiva, causata proprio dall’aumento del costo dei beni energetici, che ha colpito duramente l’Europa causando una povertà sempre più diffusa. Anche il rublo, che un mese fa era dato come spacciato, ora si trova stabilmente sotto i 90 euro per rublo. La moneta sostenuta dalle politiche lungimiranti della banca centrale si è rafforzata anche per via del notevole taglio alla produzione di petrolio stabilito dall’opec+, l’ennesimo schiaffo all’egemonia anglo-americana da cui sempre più paesi stanno provando a liberarsi. La Russia nel 2024 avrà un aumento del Pil superiore a Francia e Germania, nonostante sia il paese più sanzionato al mondo. Una resilienza che entrerà di diritto nei libri di storia e nei manuali universitari di economia, politica e sociologia.