Stati Uniti al Bivio

Il mondo tiene il fiato sospeso, domani si terranno le elezioni americane, ma comunque andrà il risultato sarà solo uno: il caos.

Nell’imminenza dell’Election Day, i principali protagonisti della politica statunitense si preparano a un’intensa giornata per consolidare il sostegno negli Stati in bilico.

Da un lato, l’ex presidente Donald Trump, candidato repubblicano, che nelle ultime 24 ore farà tappa in diverse città chiave; dall’altro Kamala Harris, vice del presidente in carica e volto di punta dei democratici, che concluderà la sua campagna con eventi di grande richiamo. Entrambi i contendenti affronteranno una maratona di incontri e comizi, sottolineando l’importanza strategica di Stati come Pennsylvania e Michigan, decisivi per l’esito elettorale, data la particolarità delle legge elettorale statunitense.

Trump inaugurerà la sua giornata elettorale a Raleigh, in North Carolina, alle 10 ora locale, corrispondenti alle 16 in Italia, per poi proseguire con due comizi in Pennsylvania: uno a Reading e uno a Pittsburgh. La chiusura della giornata avverrà a Grand Rapids, Michigan, con un evento programmato per le 22:30 locali, che corrisponde alle 4 di mattina in Italia.

Kamala Harris si concentrerà invece sulla Pennsylvania, dove terrà un comizio pomeridiano a Pittsburgh in contemporanea con il rivale, per poi partecipare a un evento conclusivo a Philadelphia, affiancata da ospiti come Lady Gaga e Oprah Winfrey.

Le tensioni sono palpabili e il clima pre-elettorale appare carico di incertezza e apprensione.

Il quotidiano turco Hürriyet riporta i timori di possibili disordini, evocando scenari simili all’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.

Trump ha ripetutamente sollevato dubbi sull’integrità del processo elettorale, lasciando intendere che i democratici potrebbero orchestrare frodi.

Queste dichiarazioni alimentano la preoccupazione delle autorità federali, che hanno intensificato i preparativi per far fronte a eventuali episodi di violenza collegati alle elezioni, dato che già sono emersi casi conclamati di brogli in alcune contee con il voto elettronico anticipato.

Un recente rapporto del Dipartimento per la Sicurezza Interna e del Federal Bureau of Investigation evidenzia il rischio che una retorica estremista possa degenerare in atti di violenza, come già accaduto nel 2021.

A Washington, numerosi residenti pianificano di lasciare la capitale nei giorni immediatamente successivi alle elezioni, e la Casa Bianca è stata recintata con barriere protettive aggiuntive.

Secondo i sondaggi, quasi due terzi degli americani temono che il post-elezioni possa sfociare in proteste violente.

Per rafforzare la sicurezza, la Guardia Nazionale è stata mobilitata negli Stati di Washington, Oregon e Nevada, pronta a intervenire in supporto delle forze dell’ordine.

In particolare, il governatore di Washington, Jay Inslee, ha annunciato che le truppe saranno operative da lunedì a giovedì, senza rivelare il numero preciso di soldati coinvolti.

Anche Alabama e Michigan hanno dispiegato contingenti della Guardia Nazionale al confine tra Stati Uniti e Messico, in un contesto di tensioni interne che riflettono anche un clima internazionale instabile.

La crescente instabilità negli Stati Uniti e i cambiamenti nel contesto geopolitico preoccupano anche l’Europa, che sta simulando scenari di crisi in previsione di possibili scontri commerciali sia con Washington sia con Pechino.

L’eventuale vittoria di Trump potrebbe significare un drastico cambio di rotta nelle relazioni con l’Europa, con nuove tariffe sui beni europei e il ritiro graduale delle truppe americane dal continente.

A sua volta, la Cina, sotto pressione per via dei dazi sulle auto elettriche imposti dall’Unione Europea, ha ridotto la quota di mercato dei produttori stranieri nel Paese.

Una potenziale “guerra su due fronti” commerciale ed economica con Stati Uniti e Cina potrebbe mettere a rischio l’economia europea.

L’Unione Europea ha attualmente scambi commerciali annui di 800 miliardi di dollari con la Cina e 1,3 trilioni con gli Stati Uniti: una rottura di questi legami comporterebbe conseguenze profonde, con il rischio di destabilizzazione delle catene di approvvigionamento globali. Alcuni leader europei, tra cui il premier ungherese Viktor Orban, stanno valutando una linea diplomatica autonoma, portando avanti negoziati diretti con Washington e Pechino.

Di fronte a queste prospettive, l’Europa si trova a un bivio: bilanciare gli interessi commerciali e difensivi su scala globale, cercando al contempo di evitare una pericolosa escalation geopolitica.

 

Commentare
  • Stronzic

    Peccato che l’abbia preso solo all’orecchio

  • EllyVsKammelly

    Molte strategie accomunano Elly e Kammalla:
    1) Non sono in grado di elaborare proposte; l’unico loro leit motif è la critica dei
    loro competitors. Frasi tipiche di Elly:”è gravissimo; è di una gravità assoluta; si deve
    dimettere”. Ma continuare a gridare ‘Al lupo! Al lupo!’ non è una grande strategia;
    specie se, come nel caso di Elly, il suo ‘sorriso’ ricorda molto il ghigno di un lupo….
    2) Ambedue godono dei favori di una magistratura schierata (a sinistra): vedi le
    innumerevoli inchieste su Trump; la strana inchiesta della Procura di Genova, attizzata
    da Ferruccio Sansa e le ordinanze sui migranti dei vari giudici rossi.
    3) I sondaggi fasulli a loro favore e i media schierati come soldatini obbedienti (vedi l’imparziale La 7 pilotata dal ‘grande ‘ Ebreo Parenzo e ‘evidentemente’ dall’imparziale Ebreo Mentana. Ambedue traditori rinnegati del vero Ebraismo, che io sostengo pur
    non essendo Ebreo, anche per motivi legati alla Shoa.
    La Kammella sembra recitare (male) in un reality show, tipo il Big Brother statunitense;
    vedi la telefonata fasulla di endorsement ricevuta dai coniugi Osama (opss! Obama),
    il suo riso idiota e compulsivo, e specialmente lo show penoso con la sua sosia.
    Elly in questo senso è favorita perchè è impossibile trovare una sua sosia; la Natura molto
    raramente riesce a produrre un essere di tale bruttezza!
    Ciò detto io spero in una vittoria di Trump, sicura se i Dem non riusciranno a riprodurre
    i brogli per cui sono famosi…

  • EllyVsKammelly

    Dimenticavo un’altra analogia tra Elly e Cammelly:la loro principale arma è dare del
    fascista ai loro oppositori (però loro non riconoscono mai di essere comuniste)…

  • xIlGrandeParenzo

    il ‘Grande’ Parenzo ha invitato oggi 05-11-24 il ‘grande’ capo di Magistratura
    Democratica, certo Stefano Musolino, il cui cognome ricorda il brigante Giuseppe
    Musolino (U ‘re i l’Asprumunti); anche l’accento tipicamente meridionale del Musolino
    (Stefano, non Giuseppe, anche se faccio fatica a trovare una differenza tra i due)
    è tutto un programma.
    Orbene il Musolino ha detto:”un magistrato di MD ha un’attenzione particolarmente
    acuta nei confronti dei più deboli e degli ultimi”; tradotto dal Musolinese: se dovessi
    giudicare un espropriatore della casa di un cittadino, se l’espropriatore è povero
    gli darei ragione; se un egiziano accoltella un bigliettaio su un treno perchè gli ha
    chiesto il biglietto, è comprensibile e direi giustificato…
    E se io dicessi al Musolino che questo è esattamente il contrario di quanto dovrebbe
    fare un magistrato e che MD è un cancro devastante per la nostra società civile,
    sicuramente sarei arrestato per una decina di reati, nonostante la Costituzione a cui
    il Musolino fa sempre riferimento sancisca la libertà di espressione.
    Un giudice ha ritenuto innocente il Fassino, ladro seriale di costosi profumi al free shop,
    perchè ha rimborsato l’importo del furto; ma si capisce, il Fassino è un comunista,
    esattamente come il magistrato che l’ha assolto…
    Questo dimostra che l’imparzialità della Magis-sinitratura è una pura illusione!

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