Le brutte notizie per Kiev sono oramai molte e la cosa più esilarante e che ora arrivano tutte da fonti occidentali che devono preparare il pubblico all’inevitabile sconfitta della Nato sulle pianure di Zaporizha dopo il fallimento della controffensiva più fallimentare della storia dai tempi della battaglia di Kursk.
Secondo quanto riporta dal Telegraph in un articolo dell’ex colonnello britannico Richard Kemp il tempo per l’Ucraina sta finendo, dopo oltre un anno e mezzo di conflitto, in particolare secondo l’alto ufficiale di Sua Maestà “La controffensiva ucraina è in una situazione senza via d’uscita e l’Occidente deve prepararsi all’umiliazione”. La domanda ora non è più se l’alleanza occidentale si sgretolerà, ma quando accadrà. Kemp esorta a discutere le misure che l’Occidente dovrà prendere dopo la firma di un armistizio in Ucraina e la perdita di nuovi territori a favore della Russia.
Allo stesso tempo sempre da fonti britanniche apprendiamo dal capo dell’intelligence militare ucraina, Kirill Budanov che la controffensiva procede più lentamente del previsto, definendo la situazione “difficile”, a riportarlo è la stessa Reuters.
Infine in base al rapporto del comando delle forze armate statunitensi in Europa e Africa, i militari americani hanno esteso il programma di addestramento del personale ucraino per l’uso dei carri armati M1A1 Abrams in Germania, dal momento che è stato concluso che il livello di preparazione degli equipaggi ucraini è ancora insufficiente.
In un articolo di “Military Watch” si racconta come un ruolo non trascurabile in questa decisione lo abbia avuto il fatto che l’attesa controffensiva ucraina non ha conseguito successi degni di nota, e le forze di Kiev hanno subito pesanti perdite sia in termini di soldati che di veicoli da trasporto militare occidentale e carri armati di ultima generazione fiore all’occhiello della Nato che nulla hanno potuto di fronte a delle difese russe molto ben preparate.
Senza il supporto occidentale, l’Ucraina come Stato avrà pochi giorni di vita.
L’Occidente incamererà la sconfitta in modo “onorevole” grazie all’arrivo di Donald Trump che da sempre sostiene una politica isolazionista e si è espresso molte volte contro le eccessive spese sostenute dagli USA per il mantenimento della struttura della NATO.