Enna è senza acqua da sei giorni

L'emergenza e il bussines delle autobotti. I cittadini strappano le bollette in strada.

A Enna, la gestione dell’acqua ha raggiunto livelli critici, con i cittadini che possono accedere al servizio idrico solo una volta ogni sei giorni.

La frustrazione crescente tra gli abitanti ha portato a una manifestazione di protesta in cui alcuni residenti, stanchi e esasperati, hanno strappato pubblicamente le bollette.

L’atto simbolico rappresenta la disperazione di chi, pur pagando tariffe elevate, si trova a dover fare ricorso a costose autobotti private per avere accesso all’acqua.

L’azienda che gestisce il servizio idrico pubblico, AcquaEnna, ha cercato di giustificare la situazione attraverso spiegazioni tecniche, puntando il dito contro la scarsa disponibilità di risorse idriche e problemi infrastrutturali.

Tuttavia, queste motivazioni non sono state sufficienti a placare gli animi.

I cittadini, esasperati dalla situazione, chiedono un cambiamento radicale nella gestione del servizio e soluzioni concrete e immediate.

Secondo quanto riportato dai manifestanti, oltre al disservizio, vi è anche la percezione di un vero e proprio business legato alla distribuzione dell’acqua tramite autobotti private.

Alcuni cittadini accusano il gestore di trarre profitto da questa emergenza, vendendo acqua attraverso forniture private, il che aggrava ulteriormente il senso di impotenza e ingiustizia percepito dai residenti.

La mancanza di acqua regolare non è solo un problema logistico ma ha anche pesanti ripercussioni economiche e sanitarie.

Molti residenti si sono trovati a dover affrontare costi aggiuntivi per far fronte alle necessità quotidiane, dall’igiene personale al consumo domestico.

Inoltre, questa situazione sta minando la fiducia nella capacità delle autorità locali di risolvere una crisi che dura ormai da troppo tempo per essere considerata un’emergenza.

Le proteste si inseriscono in un contesto di malcontento più ampio che riguarda l’intera gestione dei servizi pubblici nella regione.

Da tempo, infatti, i cittadini lamentano una gestione inefficiente e disorganizzata delle risorse.

La crisi idrica a Enna è diventata il simbolo di una situazione intollerabile, che, secondo molti, rappresenta solo la punta dell’iceberg di una problematica molto più complessa legata alla cattiva amministrazione.

Le richieste dei cittadini sono chiare: un miglioramento immediato del servizio e, possibilmente, la fine del monopolio di AcquaEnna nella gestione dell’acqua.

La fiducia nel gestore è ormai compromessa, e in molti chiedono l’intervento di un’autorità superiore per garantire un accesso più equo e regolare a un bene essenziale come l’acqua.

Nel frattempo, le proteste continuano a crescere e, con esse, anche la pressione sulle istituzioni locali affinché trovino soluzioni efficaci per ripristinare un servizio idrico adeguato a rispondere finalmente alle esigenze della popolazione.

 

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