Siamo oramai abituati a vedere i militari nelle strade dopo il varo dell’operazione “Strade Sicure” volta a contrastare il picco di criminalità che si è verificato dopo la crisi economica del 2008.
Ora l’esercito e le altre forze armate potrebbero essere impiegate anche a tutela del personale medico negli ospedali.
L’ idea arriva da Guido Bertolaso, esperto di gestione delle emergenze ed ex capo della Protezione Civile chiede al governo di poter mandare l’esercito fuori dagli ospedali per proteggere i medici dalle aggressioni dei pazienti e minaccia: «Se non ci ascolteranno chiuderemo i Pronto soccorso e manderemo i pazienti a farsi curare nei commissariati».
L’ultima sortita dell’assessore regionale al Welfare arriva durante la conferenza stampa per annunciare lo stanziamento di 265 milioni di fondi del Pnrr per potenziare l’assistenza domiciliare agli anziani.
Bertolaso è reduce dalla visita al medico del Policlinico aggredito la settimana scorsa che ha subito una frattura al femore mentre cercava di tutelare la madre di un paziente e riferisce di aver scritto sia al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che a quello della Salute Orazio Schillaci.
“Quando sono andato a trovare il collega, che è rimasto particolarmente colpito da questa aggressione, alle 9,30 il posto di Polizia era ancora deserto”, ha detto Bertolaso.
Difficile dare torto a Bertolaso, la sicurezza è oramai un problema ovunque ed anche negli ospedali, ma sarebbe sbagliato credere che questo sia l’unico problema della nostra sanità.
Liste d’attesa infinite, diagnosi sbagliate, mancanza di personale e posti letto negli ospedali hanno portato molto spesso i pazienti, e i loro parenti, all’esasperazione più estrema, anche violenta.
Sicuramente l’invio delle Forze Armate può garantire maggiore calma e maggiore sicurezza al personale medico, ma il loro utilizzo anche in questo contesto è sintomatico di un paese oramai allo sbando da ogni punto di vista.