Il Giornalismo in Italia tra molestie, violenze, politica e scarsa meritocrazia

Nuove testimonianze di molti colleghi in diverse redazioni raccontano una realtà fatta di abusi, violenze, minacce, favoritismi e assenza di meritocrazia all'interno del mondo del giornalismo in Italia.

Secondo un indagine condotta dalla FNSI, la Federazione Nazionale Stampa Italiana  l’85% delle giornaliste aventi contratto (senza contare dunque le precarie, più ricattabili ancora) ha subito molestie da capi o da colleghi.

Oltre il 66 per cento negli ultimi 5 anni. Il 42 per cento è stata vittima di una qualche forma di molestia nell’ultimo anno.

Non solo il dato è fuori scala, anche in rapporto agli altri ambiti lavorativi (che contano il 50% di molestie), ma alla presentazione dello studio all’ordine dei giornalisti di Roma, in presenza del responsabile di uno sportello creato ad hoc, Stefano Romita, e di colleghe come Tiziana Ferrario, si menzionano tra le testimonianze anonime anche dei casi di stupri veri e propri avvenuti nelle redazioni.

Nell’indagine sono state coinvolte le giornaliste dipendenti che lavorano nei quotidiani, nelle tv e nelle agenzie di stampa (esclusi i periodici). Alla rilevazione, condotta in maniera da garantire l’assoluta riservatezza delle giornaliste coinvolte, hanno risposto 1132 donne, pari al 42% del campione. Gli episodi di molestie hanno riguardano persone di tutte le età.

Metà delle intervistate ha subito almeno una volta nella vita pressioni o è stata seguita e controllata.

In un caso su tre poi le giornaliste hanno dichiarato di aver subito ricatti sessuali. Molto grave il fatto che, nel 20 per cento dei casi, il ricatto sia arrivato nel momento in cui la giornalista era alla ricerca di lavoro, dato che il giornalismo in Italia, come quasi tutti gli altri lavori, è altamente svalutato, inflazionato e soggetto al precariato e a paghe da fame.

Il segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Guido D’Ubaldo, ha assicurato che “l’Ordine affronterà anche la questione delle molestie sessuali così come si è schierato al fianco dei colleghi che subiscono minacce, querele temerarie e tutte le difficoltà che derivano dalla precarietà del lavoro. Da parte dell’Ordine, che per la prima volta ha una donna in un ruolo di vertice, ci sarà massima attenzione e disponibilità a fare tutto ciò che è necessario per arginare il fenomeno delle molestie in redazione”.

Ma sappiamo benissimo che la realtà, nel mondo del lavoro in Italia, in particolare nel giornalismo, ma non solo, è oramai questa.

Ovviamente all’interno de “Il Corrispondente” nulla di ciò avviene o è mai avvenuto, ed è proprio per questo che, anche grazie al nostro anonimato, possiamo fornirvi un’informazione libera ed indipendente che include anche notizie tristi e vergognose cone questa.

 

 

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