Raffaele Imperiale, chi è il super boss di Dubai?

Arrestato negli Emirati Arabi Uniti ha ora deciso di collaborare con le autorità italiane

Una vita da film quella di Raffaele Imperiale, il super boss della Camorra arrestato a Dubai dopo una vita nel lusso più assoluto.

 

Accusato di essere uno dei più grandi narcotrafficanti a livello mondiale Imperiale gestiva con notevole perizia il traffico di cocaina dai cartelli colombiani fino a Secondigliano a Napoli da dove poi la droga veniva distruita dalla Camorra in tutta Europa generando profitti da capogiro per Imperiale che oggi ha deciso di collaborare con le autorità italiane in cambio di uno sconto di pena.

 

Imperiale era diventato noto alle cronache dopo che due quadri di Van Gogh che erano stati rubati da un museo di Amsterdam erano stati trovati dalla polizia in una sua villa.

 

Il super boss era stato arrestato a Dubai il 4 agosto 2021 dopo essere stato individuato e ricercato dalla polizia italiana che era da tempo sulle sue tracce.

 

L’ imperatore del Narcotraffico era stato condannato a 8 anni e 4 mesi ed ora è tornato al centro della cronaca italiana dopo la sua decisione di diventare collaboratore di giustizia e di cedere allo stato un’intera isola privata situata al largo delle coste emiratine.

 

L’ isola dubaiana ha un valore stimato in circa 15 milioni di euro, al suo interno ci sono 12 ville di lusso. La superficie totale dell’ isola privata è di oltre 20.000 mq.

 

Imperiale, originario di Castellammare di Stabia, ha iniziato la sua carriera nel narcotraffico negli anni 90 ad Amsterdam e ha stretto profonde alleanze sia con i principali cartelli della droga Sudamerici che con i principali clan della Camorra arrivando ad essere uno dei boss più potenti della storia recente, la sua collaborazione con le autorità potrebbe portare a notevoli cambiamenti sulla scena internazionale della lotta al narcotraffico permettendo all’ Interpool di infliggere gravi danni alle organizzazioni criminali.

 

Lo scorso hanno ad Imperiale erano stati sequestrati dal Fondo Unico di Giustizia anche 1.8 milioni di euro in Bitcoin.

 

Il totale delle ricchezze ancora possedute dal superboss rimangono ad oggi ancora sconosciute.

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