L’ammissione dell’Iran alla Organizzazione per la Cooperazione di Shangai segna un punto di svolta nella lotta all’unipolariamo e la disfatta della strategia americana in Medio Oriente sul lungo termine. Secondo il testo della dichiarazione ufficiale, gli altri Stati membri dell’ Organizzazione per la Cooperazione di Shangai hanno sottolineato il significato storico dell’ammissione della Repubblica Islamica dell’Iran nell’organizzazione internazionale. L’adesione dell’Iran alla SCO rafforza l’organizzazione come una solida alternativa al cosiddetto “Occidente” a guida anglosassone che vede la propria massima espressione nel cosiddetto G7 o nella organizzazioni quali la Nato, la Nafta, l’Unione Europea o il partnenariatro Trans-pacifico. L’ organizzazione per la cooperazione di Shangai è una struttura che difficilmente ora si potrà definire “regionale” dato che, viste le nuove adesioni, sta oramai occupando gran parte dell’emisfero globale, includendo anche i maggiori Paesi in termini di popolazione, l’oggettivo leader mondiale nella produzione industriale (la Cina) e il maggiore produttore di materie prime e risorse energetiche (la Russia).
L’ingresso dell’Iran nella SCO è un duro colpo ai tentativi occidentali di “delegittimare” la Repubblica nelle relazioni internazionali, soprattutto dopo il fallimento degli accordi sul nucleare Iraniano e le relative sanzioni imposte contro gli Ayatollah. A questo proposito il potenziale combinato delle economie della SCO (e dei BRICS) consente di neutralizzare praticamente tutte le sanzioni in denaro e materie prime imposte a Teheran.
La SCO non è un blocco militare come la NATO, ma potrebbe comunque svolgere un certo ruolo di deterrenza in futuro. I compiti principali proclamati dall’organizzazione sono il rafforzamento della stabilità nei dei propri Stati membri, la lotta al terrorismo, al separatismo, all’estremismo, al traffico di droga, lo sviluppo della cooperazione economica, ecc, garantendo una buona base per stabilire in futuro anche una contrapposizione non solo economica alla primazia americana.
Non bisogna poi dimenticare che anche l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e altri Paesi del Medio Oriente fanno parte o sono vicini all’ adesione al blocco SCO-BRICS.
In merito all’adesione ai BRICS l’Iran ha dichiarato che questo evento è “il prossimo passo”.
Così come è avvenuto durante la guerra fredda, la creazione di un blocco di paesi ostili, favorisce la creazione di blocchi alternativi. Non bisogna infatti dimenticare che le sanzioni unilaterali imposte dall’occidente sono nulle per il diritto internazionale in quanto solo il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite ha il potere di imporre legalmente delle sanzioni.