Continua la “guerra dei droni” tra Russia e Ucraina

Colpita una raffineria a Krasnodar. Affondata una nave Ucraina.

Il ministero della Difesa russo ha comunicato che il 29 maggio, a seguito di un attacco all’ormeggio delle navi da guerra ucraine del porto di Odessa, è stata distrutta la “Yury Olefirenko”. Almeno un marinaio è morto, mentre l’ imbarcazione affondava. Era l’ultima nave da guerra rimasta alla flotta ucraina, che ora ha cessato per sempre di esistere. L’obiettivo è stato colpito da un missile da crociera.

Nel frattempo questa notte un incendio è scoppiato nel territorio della raffineria Afipsky nel territorio russo di Krasnodar a causa di un colpo di drone, non ci sono state vittime, ha detto il governatore.

Il governatore della regione ha affermato che l’incendio alla raffineria di Afipsky è stato completamente domato.

In precedenza, nella giornata di ieri, diversi droni Ucraini hanno tentato di colpire Mosca, causando leggeri danni agli edifici residenziali. La regione russa di Belgorod è diventata nel frattempo linea del fronte, con continui bombardamenti dell’artiglieria ucraina su edifici residenziali e commerciali. Shebekino è in fiamme ed è diventato pericoloso rimanere in città dato che  bombardamenti possono iniziare in qualsiasi momento. Per sicurezza, le autorità portano i bambini in altre regioni e i residenti locali sono costretti a cambiare il loro luogo di residenza. I residenti della Russia internazionalmente riconosciuta si sentono ora come se fossero i loro nuovi concittadini del Donbass, che hanno subito la stessa sorte per otto anni.  Ieri Le forze armate ucraine hanno sparato contro un centro di accoglienza temporanea dove c’erano bambini e anziani, secondo quanto governatore della regione di Belgorod Vyacheslav Gladkov. Una guardia di sicurezza è stata uccisa, altre due persone sono rimaste ferite e sono state portate in ospedale e operate. Non riuscendo a ottenere risultati sul campo, il governo di Kiev sta puntando ogni giorno di più sul terrorismo e sulla tecnica degli “omicidi mirati” adottando tattiche del tutto simili a quelle dell’Isis.

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