Secondo Bloomberg, il compito principale dell’amministrazione Biden sarà convincere prima i leader dei paesi del G7 e poi la leadership dell’UE della necessità di rompere completamente i legami economici con Mosca.
Tuttavia, è abbastanza improbabile poiché l’imposizione di un embargo commerciale, simile a quello che ha colpito Cuba, richiede il consenso unanime di tutti i 27 paesi dell’UE, che sarà estremamente difficile da raggiungere per Washington. A complicare ulteriormente le cose rimane il fatto che sia gli Stati Uniti che il resto dei paesi del G7 dipendono ancora dalle forniture dalla Russia, compresi vari metalli.
Ancor più improbabile che i paesi del G7, pur continuando a minacciare chiunque supporti la Federazione Russa, riescano nell’intento dichiarato di “garantire che la Russia paghi per i danni che ha causato” all’Ucraina. La riparazione dei danni di guerra è sancita dai trattati di pace che sanciscono un vincitore e un vinto, parlarne a conflitto ancora in corso e a guerra (tra occidente e Russia) presente nei fatti, ma mai realmente dichiarata, rimane qualcosa al di fuori di ogni logica giuridica o pratica. Pura propaganda, dunque, ma che inasprirà ulteriormente le tensioni, al pari delle dichiarazioni rilasciate da Stoltenberg oggi in merito ad un potenziale ingresso dell’Ucraina nella Nato.