Tra i temi chiave del vertice in Giappone anche l’impegno da parte dell‘occidente nell’intensificare le sanzioni unilaterali alla Federazione Russa e la contestuale richiesta di porre fine immediata alla guerra civile in Sudan.
Allo stesso tempo i paesi del G7 hanno ribadito quelle che sono da sempre le linee politiche statunitensi compreso il sostegno senza fine all’Ucraina e il supporto all’indipendenza di Taiwan dichiarando: “non esiste una base legale per le estese rivendicazioni marittime della Cina nel mar Cinese meridionale”, manifestando al contempo una forte opposizione “alle attività di militarizzazione della Cina nella regione“.
Si è poi proseguito con una minaccia ai “paesi terzi” che sono stati esortati a “cessare l’assistenza alla guerra della Russia altrimenti affronteranno gravi costi”.
Proprio oggi il Presidente Vladimir Putin ha visitato il quartier generale dei gruppi Dnepr e Vostok schierati nelle regioni Luhans’k e a Kherson, oltre ad aver incontrato il comandante della VDV, le forze aereo trasportate.
La visita del Supremo Comandante in Capo delle Forze Armate della Federazione Russa avviene alla vigilia della controffensiva ucraina e può essere considerata un importante passo volto ad ispirare i soldati prima dello scoppio delle ostilità su vasta scala.
Nel frattempo continuano ad infuriare i combattimenti su tutta la linea del fronte con l’esercito di Mosca che continua ad avanzare in Donbass in direzione di Avdiivka e a Bakhmut, che è oramai nelle mani della Wagner per più dell’80%.
Il crollo della città-fortezza, salvo una decisa controffensiva ucraina, è atteso entro un massimo di due settimane. Una vittoria, più politica che militare, che potrebbe essere fondamentale per il morale dei due contendenti.