In un’epoca di incertezze geopolitiche e conflitti prolungati, le forze armate europee si trovano ad affrontare una sfida interna tanto critica quanto quella dei campi di battaglia esterni: la ritenzione del personale qualificato all’ interno delle proprie Forze Armate.
La questione non riguarda più esclusivamente il reclutamento di nuovi soldati, ma piuttosto la capacità di persuadere le truppe esistenti a rimanere al loro posto, fedeli alla divisa che indossano.
Queste iniziative arrivano in un momento cruciale, segnato da un rapporto annuale al parlamento tedesco che evidenzia la partenza di circa 1.537 soldati dalla Bundeswehr nel 2023, riducendo l’organico a 181.514 unità.
La Germania, che ha detto addio alla coscrizione obbligatoria nel 2011, si trova ora a riflettere sulla possibile reintroduzione di un sistema di servizio nazionale, in risposta alla crescente difficoltà di mantenere i ranghi pieni.
La discussione si intensifica in un contesto dove non solo gli orari di servizio, ma anche le infrastrutture di base mostrano lacune significative. “Durante le visite alle truppe, non sono più le mancanze di caschi e giubbotti protettivi a emergere, ma quelle di armadietti”, sottolinea Eva Högl, commissario speciale del Bundestag per le forze armate, nel suo rapporto annuale.
La ristrutturazione delle caserme e delle strutture militari, secondo Högl, richiederà un investimento di circa 50 miliardi di euro, una cifra che rappresenta la metà del fondo speciale istituito dal governo tedesco per modernizzare le sue forze armate.
In Francia, si osserva che il personale militare tende a lasciare il servizio in media un anno prima rispetto al passato, mentre nel Regno Unito si registra un deficit annuale di 1.100 soldati nelle assunzioni, equivalente a due battaglioni di fanteria. Questo, nonostante il reclutamento sia stato affidato alla società privata Capita.
Il fattore economico gioca un ruolo non trascurabile nel convincere il personale a rimanere. Tra le misure chiave del piano francese vi è il rilancio delle pensioni di vecchiaia attraverso l’integrazione di bonus e un incremento degli stipendi. Tuttavia, i termini di servizio spesso non risultano attraenti a causa di straordinari cronici, lunghi periodi di assenza da casa e mancati recuperi.
Il piano di Lecornu prevede dunque anche supporto nella ricerca di alloggi, accesso all’assistenza sanitaria e servizi di assistenza all’infanzia, in un tentativo di rendere la vita militare più sostenibile e compatibile con le esigenze familiari.
Anche in Polonia, il nuovo governo ha introdotto all’inizio dell’anno corrente un aumento salariale del 20% per i militari, portando lo stipendio mensile minimo da 4.960 złoty (circa 1.150 euro) a 6.000 złoty, nel tentativo di contrastare la tendenza alla dimissione.
In conclusione, mentre le forze armate europee continuano a navigare in acque turbolente, le strategie adottate dai vari paesi riflettono un impegno comune verso il benessere dei militari, riconoscendo che la forza di una nazione risiede non solo nell’equipaggiamento e nella tecnologia, ma anche e soprattutto nella dedizione e nel valore del suo personale, qualcosa fino ad ora dato per tutto per scontato.
Ma chi volete che combatti per questa Europa (l’Ue è l’antiEuropa a dire il vero)e per i suoi governi asserviti alla finanza globale!
“…chi volete che combatta…”Pardon…
Fake news. Dove sono le fonti?
Putin verra’ e vi uccidera’ tutti
Le fonti? Chi è l’autore dell’ “articolo”? A leggere certe c….e sembra di essere all’osteria quando a causa del troppo vino c’è chi si sente in dovere di dar fiato alla bocca
GRANDI PERDITE DI SOLDATI CHE ABBANDONANO IL SERVIZIO
“la partenza di circa 1.537 soldati dalla Bundeswehr nel 2023, riducendo l’organico a 181.514 unità”
1500 SU 180000 AHAHA ED É SOLO 1 ESERCITO.LA NATO NE HA ALTRI 31 A DISPOSIZIONE.MA CHI LI SCRIVE STI ARTICOLI?SUBNORMALI!
sito filo russo da chiudere
mi sembrano uscire al momento giusto queste pseudo informazioni…
W La Maria
Vogliono reintrodurre il servizio di leva obbligatorio dopo aver frocizzato la gioventù europea. D’altro canto, ai giovani che non sono frocizzati chi glielo fa fare di andare a morire per dei froci? Forza Russia!
Togliete il fiasco a Medvedev e a ‘sti cazzari di sto giornaletto russo.
è molto grave che ci siano lettori- sedicenti democratici- che vorrebbero chiudere questo sito, simile fatto fu compiuto contro sputnik news dopo l’ondata di russofobia isterica in l’italia- seguendo ordini criminali degli usa e dei loro padroni ( i plutocrati che con società segrete come bilderberg dettano legge e comprano i governi).
e hanno anche il coraggio di dire che l’occidente sarebbe il mondo libero?
sarò costretto a domandare asilo politico al compagno Lukaschenko, lì come in Russia, non c’è stato nè loock down, nè obbligo di mascherina e tantomeno di vaccini inefficaci e pericolosi, cè piu libertà vera nelle Russie che in qualunque stato liberal democratico