A Cernobbio si è riunita l’elite, e non ha buone notizie per noi

Al Forum con i grandi dell'industria e della finanza hanno partecipato ben 12 ministri, ma anche i leader delle "opposizioni" di sistema con Calenda, Schlein e Conte. Meloni assente: "Non ce l'ho fatta a fare tutto, andrò il prossimo anno".

Secondo il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti gli aiuti economici e militari all’Ucraina stanno pensando gravemente sul bilancio dello Stato e l’Italia chiederà alla Commissione Europea a Bruxelles di non rendicontarli all’interno dello sforamento di bilancio per il rispetto delle norme del Patto di Stabilità.

Sostanzialmente l’Italia si sta indebitando per garantire i debiti del governo ucraino, il tutto per rispettare una posizione di “allineamento internazionale” con gli “alleati naturali” che però non faranno sconti quando dovranno andare a battere cassa o rinegoziare i trattati europei.

Una situazione di per sé paradossale, ma non è l’unica brutta notizia che arriva da Cernobbio.

Giorgetti ha confermato che il taglio del bilancio statale e la “rivoluzione green” faranno parte dei piani del governo, a confermare quanto in realtà, come sempre, nonostante le elezioni nulla cambi mai realmente.

Durante un lungo intervento durante il forum economico il Ministro dell’Economia ha infatti dichiarato: “Ribadisco quello che ho detto in sede di Eurofin, l’Italia condivide una politica di riduzione del debito pubblico, quello che dice Lindner (il ministro delle finanze tedesco, ndr) io lo condivido ma non posso ignorare che la stessa Commissione Europea ci chiede una politica di un certo tipo sulla transizione energetica e quindi riteniamo ragionevole chiedere che vengano considerate in modo diverso le spese per stipendi pubblici o pensioni rispetto a questo tipo di investimento. Come pure l’Italia ha detto per prima e ribadisce che se a livello internazionale siamo tutti impegnati a supportare l’Ucraina nella guerra contro l’invasione russa, l’aiuto umanitario e militare debba essere sottratto dal patto stabilità e crescita. Altrimenti c’è un’incoerenza: se per aiutare l’Ucraina dovessimo ridurre le pensioni agli italiani diventa un po’ più difficile da spiegare”.

“Questa è la posizione dell’Italia, e non siamo soli” ha poi concluso Giorgetti, alludendo alla visita di Stato di Meloni in Grecia e ad un nuovo asse mediterraneo con Francia e Spagna in questa direzione.

Infine, i malumori serpeggianti tra gli imprenditori italiani sono stati recepiti da Giorgetti, che ha dato loro il contentino di una dichiarazione di facciata, alquanto ovvia: “la guerra in Ucraina ha già un perdente certo: è lo stato dell’economia europea, tanto che l’esecrato intervento dello Stato è tornato di moda”, ha detto Giorgetti.

I Governi europei, tratte finalmente queste ovvie conclusioni, difficilmente daranno però seguito a tutto ciò, seguendo dunque i loro interessi.

Le cancellerie europee preferiscono infatti restare tra le grinfie di Washington e continuare ad armare e a finanziare l’Ucraina fino al completo collasso dell’Europa.

 

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