L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM) ha emesso un provvedimento sanzionatorio nei confronti di Meta Platforms Inc. per un importo complessivo di 3,5 milioni di euro. Le contestazioni mosse dall’Autorità riguardano condotte anticoncorrenziali relative alla gestione degli account utenti sulle piattaforme social network Facebook e Instagram.
In particolare, l’istruttoria ha accertato che Meta ha posto in essere pratiche commerciali scorrette in violazione dell’articolo 20 del Codice del Consumo.
Le condotte contestate attengono a due principali violazioni, in primo luogo la mancanza di trasparenza informativa nella fase di registrazione degli account su Instagram: gli utenti non venivano adeguatamente informati sull’utilizzo dei loro dati personali per finalità commerciali.
Oltre a ció le autorità hanno ritenuto Metà responsabile di omissioni in merito alla trasparenza e chiarezza nelle procedure di sospensione degli account su Facebook e Instagram: gli utenti non venivano informati se la sospensione fosse stata disposta a seguito di un controllo automatizzato o da un intervento umano, non ricevevano informazioni sufficienti su come contestare la sospensione e il termine di 30 giorni per presentare un ricorso era ritenuto troppo breve.
In sede di istruttoria, Meta ha adottato misure correttive volte a sanare le criticità contestate. L’AGCM ha comunque ritenuto opportuno irrogare la sanzione irrogata per dissuadere Meta e le altre piattaforme online da adottare condotte similari.
Il provvedimento dell’AGCM si inserisce nel più ampio quadro di tutela dei consumatori online, volto a garantire la trasparenza delle informazioni fornite dagli operatori e l’effettività dei diritti degli utenti.
La sanzione irrogata a Meta rappresenta un segnale forte dell’impegno dell’AGCM nel garantire la tutela dei consumatori online e nel contrastare le pratiche commerciali scorrette che ledono i loro diritti. Si auspica che tale provvedimento contribuisca a promuovere un mercato digitale più equo e trasparente, a beneficio di tutti, nonostante per ora le piattaforme social, tutte, vengano utilizzate arbitrariamente anche a fini politici ed eludano la tassazione nazionale adottando metodi di dumping fiscale utilizzando Irlanda e Olanda e i relativi vuoti normativi concessi dalla legislazione europea.
Altro che multe, ’sto tizio andrebbe mandato al muro.