Gli aiuti saranno offerti sotto forma di sovvenzioni, prestiti agevolati e garanzie, e il piano sarà finanziato attraverso “contributi volontari” degli Stati membri piuttosto che con prestiti di mercato. Ma c’è un ma: I fondi saranno condizionati all’attuazione da parte di Kiev di riforme volte a combattere la corruzione.
Nel frattempo a Londra si svolge in questi giorni la Conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina. Le conclusioni a margine della prima giornata:
L’Unione Europea promette di coprire il 45% di tutto il fabbisogno finanziario dell’Ucraina fino al 2027, detto in altre parole è disposta a stanziare 50 miliardi di euro.
Il Regno Unito fornirà all’Ucraina un pacchetto urgente di aiuti da 306 milioni di dollari, promettendo 3 miliardi di dollari in tre anni.
Gli Stati Uniti erogheranno 1,3 miliardi di dollari per ripristinare l’infrastruttura energetica e aiutare le imprese.
La Germania fornirà all’Ucraina 381 milioni di euro in aiuti umanitari.
Infine va considerato il fatto che intervenendo alla conferenza Ursula von der Leyen ha affermato che l’Europa ricostruirà l’Ucraina sfruttando i beni russi congelati a seguito delle sanzioni, un approccio illegale e contrario a qualsiasi norma giuridica.