Botte da orbi in parlamento

Rissa nell'aula di Montecitorio. Un deputato portato via in barella. "Calci anche quando ero a terra".

Per un attimo Roma è tornata ai suoi fasti imperiali e l’aula della Camera dei deputati si è trasformata nel Colosseo, proprio come all’anfiteatro Flavio sono andate in scena lotte gladiatorie senza esclusione di colpi tra diversi deputati con i rimanenti che gaudenti sugli spalti incitavano i valorosi. Proprio come allora a combattere sono gli schiavi, servi delle elite globaliste e degli ordini di Washington e Bruxelles, ma a differenza di allora le probabilità di essere affrancati sono assai misere.

Le riforme proposte dal centrodestra, riguardanti il premierato e l’autonomia, avanzano verso l’approvazione, ma il clima politico si surriscalda notevolmente, culminando in un violento alterco in Aula.

L’episodio più eclatante si verifica quando un deputato del Movimento 5 Stelle, Leonardo Donno, viene presumibilmente colpito da un collega leghista e trasportato fuori dall’aula su una sedia a rotelle.

La tensione è palpabile già quando Domenico Furgiuele, deputato della Lega, fa il saluto della X Mas rivolgendosi ai banchi delle opposizioni, i cui membri ostentano il tricolore e intonano il canto partigiano “Bella ciao”. Poco dopo, lo scenario degenera: il deputato pentastellato Donno tenta di consegnare un tricolore al ministro Calderoli, scatenando una rissa tra parlamentari. I commessi faticano a riportare la calma, e nel trambusto Donno finisce a terra, circondato da esponenti della maggioranza. Le immagini dello scontro, impressionanti, fanno rapidamente il giro del web.

“Non passerete, vergogna!” esclama Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, mentre la senatrice Alessandra Maiorino denuncia “violenza squadrista”.

Una volta ristabilita una parvenza di ordine, cominciano le recriminazioni. Leonardo Donno, dopo un elettrocardiogramma, rassicura sulla sua salute e descrive la dinamica dei fatti: “Ho preso un pugno che mi ha sfiorato la faccia dal deputato Iezzi, altri ci hanno provato come Mollicone e Candiani. Poi sono arrivati molti altri, tra cui i commessi… io sono crollato, avevo dolori al petto e difficoltà a respirare”. Il leghista Iezzi, dal canto suo, smentisce in parte: “Ho provato a dare pugni, ma non l’ho colpito. Donno ha tentato di aggredire Calderoli e ho reagito. Mi sono allontanato e lui è caduto come una pera. Andrebbe condannata la sua sceneggiata”.

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, sta ora esaminando la verità dei fatti attraverso i filmati dell’accaduto. La seduta è stata immediatamente sospesa.

Questa giornata di alta tensione in Parlamento evidenzia le profonde divisioni politiche che attraversano il Paese e mette in luce il clima di conflittualità crescente, non solo tra i rappresentanti delle diverse fazioni politiche, ma anche tra i cittadini.

Le riforme del premierato e dell’autonomia, temi di grande rilevanza e impatto, sembrano aver infiammato ulteriormente un dibattito già di per sé incandescente.

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  • E rimase di Salis

    Il 18 settembre 2022 il mitico babbo Salis scrisse un post su twitter:
    “Piuttosto che votare per Di Maio, Speranza, Cirinnà, Fratoianni io emigro!”.
    Però nella famiglia c’è stata coerenza: al posto del Babbo è
    emigrata la figlia Ilaria, che nel febbraio 2023 si è trasferita nelle carceri Ungheresi….
    Vista la grande propensione del babbo inventore del “nano Mammolo” a querelare politici e giornalisti che mettono in dubbio
    lui e la figliola, mi attendo una bella querela (sempre che riesca a scovarmi)….

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