Con quasi un terzo delle schede scrutinate (28,3%), a nove ore dall’inizio dello spoglio, Paolo Truzzu del centrodestra si posiziona in testa alla corsa per la presidenza della Sardegna. Il sindaco di Cagliari e esponente di Fratelli d’Italia ha raccolto finora il 47% dei voti, mentre Alessandra Todde del centrosinistra si attesta al 44%. Una distanza di cinquemila voti li separa, secondo i dati ufficiali della Regione. Renato Soru si ferma all’8%, mentre Lucia Chessa all’1%. L’afflusso dei dati procede con grande lentezza, come da tradizione del nostro Paese, con i dati delle grandi città che tardano ad arrivare mentre i più virtuosi sono stati invece i piccoli comuni che hanno già fornito i risultati della maggior parte delle proprie sezioni.
Sorpresa a Cagliari: il sindaco Paolo Truzzu, in testa a livello regionale per la coalizione di centrodestra con il 47% dei voti, cede il passo in città alla sua avversaria Alessandra Todde del centrosinistra, che si attesta al 48%. Un testa a testa serrato, con una differenza di appena mille voti che ribalta le sorti della competizione proprio nel feudo del primo cittadino.
Un risultato inaspettato, che alimenta l’incertezza e rende ancora più rovente la sfida per la presidenza della Sardegna. Truzzu, forte del suo ruolo di sindaco di Cagliari, aveva puntato molto sulla vittoria nella sua città per consolidare il suo vantaggio. Ma i dati dello spoglio raccontano una storia diversa, con Todde che conquista il favore dei cittadini cagliaritani.
Un duro colpo per Truzzu, che si trova ora a dover inseguire la sua rivale anche nella sua roccaforte, lasciando la corsa per la presidenza della Regione Sardegna ancora aperta.
Anche a Sassari, altro importante comune sardo, Todde si conferma in testa con il 53,62% dei voti, contro il 36,18% di Truzzu. Il trand secondo il quale le grandi città tendono a favorire il centro sinistra risulta dunque confermato anche in Sardegna anche se a questo punto ogni singolo voto sembra determinate.
ora è la sinistra che vince. Italia “premiata” da una politica estera disastrosa per l’Italia !!!
Finalmente un alternativa valida!
Le elezioni in Sardegna? un dramma, una catastrofe! 700.000 cittadini aventi diritto di voto hanno disertato le urne, 50% della Popolazione è andata al mare, in campagna, sui monti, al lavoro, a scuola, a passeggio….il 50% dei cittadini ha voltato le spalle a “questi” partiti, a ” questa forma di partecipazione democratica”, i cosiddetti partiti sono scomparsi, PD, FDI, 13%, M5S 8%, Lega 4%, FI 6%, il caso ha voluto che la nuova Presidente della Regione è una donna molto, molto, preparata con un CV da paura caso rarissimo nel panorama politico italiano, auguriamo ogni bene alla bellissima terra di Sardegna.
I comunisti hanno vinto grazie all’apporto decisivo di Mattarella, che il sabato prima del voto, e quindi in periodo di silenzio elettorale, ha emesso il suo comunicato di forte critica al governo per l’uso dei manganelli.
Infatti la Todde ha detto che molti elettori hanno scelto tra matite e manganelli.
Riconoscendo il valore dell’aiuto di Mattarella, gli organi direttivi del PD, oltre al solito incensamentp del Presidente, hanno proposto che Mattarella entri a pieno titolo nel Comitato Centrale del PD, in modo da coordinare meglio le iniziative contro l’odiato governo (scelto dagli elettori e non dal PdR, cosa inaudita per il PD, avvezzo a governare sempre e non a vincere mai le elezioni).
P.S. ad evitare probabili querele, ribadisco che ho espresso delle opinioni, tutelate dalla Costituzione più bella del mondo, nata dall’Antifascismo e dalle eroiche gesta dei Partigiani Rossi,
scandite dalla immortali note di “Bella Ciao”.
Mattarella ha ormai gettato la maschera e con atti probabilmente anticostituzionali ha criticato il governo sulla vicenda dei mattarelli, vicenda accuratamente organizzata, preparata e strumentalizzata dai Comunisti. Mattarella col suo comportamento è sceso direttamente nell’agone politico e, in quanto soggetto politico, può esssere legittimamente criticato senza incorrere nel reato di Lesa Maestà (ops!…) Vilipendio al Capo dello Stato.
Mattarella de facto si è posto come uno dei leader dei Comunisti, posizione condivide con Bergoglio
P.S. ad evitare probabili querele e/o incriminazioni, ribadisco che ho espresso delle opinioni, tutelate dalla Costituzione più bella del mondo, nata dall’Antifascismo e dalle eroiche gesta dei Partigiani Rossi,scandite dalla immortali note di “Bella Ciao”.
La guida dei Comunisti ha visto l’abbandono del gaucho Bergoglio,
che ha proferito forti critiche allle posizioni filo gender e LGBTQ,
che sono principi non negoziabili per i Compagni.
Pertanto Mattarella è rimasto da solo a guidare il fragile vascello
dei Comunisti ed a fare l’unica opposizione incisiva all’odiato Governo di Destra.
(Tale opposizione è resa più efficace dal ruolo occupato da Mattarella, in quanto la Costituzione scritta dai Padri Costituenti Comunisti gli assegna i poteri che nell’antichità erano riservati a Carlo Alberto ed a Vittorio Emanuele II).
Sembra trascurabile il ruolo della Schlein, oriunda svizzero-statunitense ed esponente di punta di un certo mondo fluido di cui peraltro fa parte a pieno titolo. 🙂
P.S. ad evitare probabili querele e/o incriminazioni, ribadisco che ho espresso delle opinioni, tutelate dalla Costituzione più bella del mondo, nata dall’Antifascismo, dalla Resistenza e dalle eroiche gesta dei Partigiani Rossi,scandite dalla immortali note di “Bella Ciao”.