A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Questo avranno pensato i vertici della Lega Nord non appena i media hanno diffuso la notizia delle indagini per corruzione attualmente in corso sul Governatore della Sardegna Christian Solinas, eletto in quota Lega ed in corsa per “Il Carroccio” per una nuova rielezione.
La notizia del sequestro dei beni di Solinas è stata rilanciata oggi da tutti i media e, fatta salva la politica internazionale e la Ferragni, in Italia ora non si parla di altro.
Il Governatore si è visto sequestrare in via cautelare dalla Guardia di Finanza beni mobili e immobili per una valore di 350.000 euro.
Altre sei persone oltre a Solinas sono sotto indagine per corruzione.
Il Governatore è intervenuto alle telecamere del TG1, dichiarandosi del tutto estraneo ai fatti, oltre a ciò ha ribadito come il “tempismo sia inspiegabilmente perfetto” per poi concludere affermando che “Mentre si decide il candidato presidente unitario del centrodestra sono uscite notizie legate ad atti che dovrebbero essere coperti da segreto istruttorio. Atti che invece sono in possesso di tutti i media, i giornali e le televisioni e circolano liberamente. In un paese democratico, in uno Stato di diritto queste cose non dovrebbero accadere”.
Nel frattempo proprio dopo gli scontri con Salvini in merito alla ricandidatura di Solinas e dei Governatori uscenti il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni può uscire trionfale dallo scontro con gli alleati Leghisti, con il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, in quota FDI, che già si sta leccando i baffi, in attesa di prendere il posto di Solinas come candidato unitario della coalizione di centrodestra.
Solinas potrebbe essere o non essere realmente colpevole, la corruzione in Italia è endemica e fa purtroppo parte di una certa cultura politica, la verità sarà stabilita forse solo dopo un lungo processo, quello che è certo è che, come sempre, la giustizia colpisce sempre con grande precisione e nel momento più opportuno.