Dossier Ita: nuovo scontro con l’Europa

Per la vendita di una quota di Ita Airways a Lufthansa serve il parere positivo della Commissione Europea, che però tarda ad arrivare.

Non bisogna essere sorpresi di quanto sta avvenendo dal PNRR, all’Euro alla gestione della pandemia di COVID e degli appalti sui vaccini, fino ai regolamenti economici, ambientali e agli aspetti geopolitici come le sanzioni alla Russia l’Unione Europea si continua a confermare un vero e proprio fallimento in piena regola.

Per fare capire quanto la burocrazia europea sia terribilmente lenta e inefficiente anche in una questione semplice come l’ acquisizione di quote di una compagnia aerea basti pensare che Il 25 maggio il ministero dell’Economia aveva già fatto sapere di aver raggiunto un accordo per vendere una quota di minoranza della compagnia aerea Ita Airways alla tedesca Lufthansa.

L’accordo prevede infatti che Lufthansa acquisti il 41 per cento di Ita Airways attraverso un aumento di capitale di 325 milioni di euro, con l’opzione di acquisire tutte le azioni rimanenti in un secondo momento.

A giugno l’accordo aveva ricevuto l’approvazione della Corte dei Conti, ma per essere finalizzato deve ricevere anche il parere positivo del commissario europeo per la concorrenza, che non è ancora arrivato, ovviamente.

Il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito “Curioso il fatto che la Commissione che ci ha chiesto per anni di trovare una soluzione, quando la troviamo la blocca. Vorremmo una risposta. La questione è stata sottoposta da Gentiloni a Giorgetti”.

Una stoccata volta a scuotere la commissione intorpidita dai suoi interessi di lobbistici: in primo luogo i francesi. Il blocco Air France-Klm-Delta Airlines perderebbe quote di mercato in Italia. Mentre le low cost come Ryanair, easyJet e Wizzair si ritroverebbero a dover fare i conti con un vettore più solido. Ma gli ostacoli potrebbero arrivare anche da Iag, la holding di British Airways, Iberia e Vueling.

Ed ecco in breve il non funzionamento della macchina europea, tra conflitti di interesse, corruzione, lobbying, depredamento di sovranità e benessere e la solita e consueta inefficienza.

In fondo si sa, l’Unione Europea serve a risolvere insieme, problemi che da soli non avremmo neanche mai avuto.

Commentare
  • Non ci sono ancora commenti. Il tuo commento può essere il primo.
Aggiungi commento