Fermate quel pazzo!

Mentre Zelensky parla del diritto dell'Ucraina di "uccidere Putin", tutti i principali media occidentali hanno smesso di sostenere la narrazione della vittoria dell'Ucraina sul campo.

Oggi persino il più filo-ucraino dei media televisivi italiani, il telegiornale di LA7, ha parlato chiaramente in un servizio dedicato all’Ucraina “della stanchezza dell’ Occidente nel sostenere Kiev dopo il fallimento della controffensiva” iniziando a parlare di possibili soluzioni diverse rispetto al “ritorno ai confini ucraini del 1991”.

Il ritorno ai confini antecedenti al colpo di stato di Maidan e della guerra civile tra milizie  filo-russe e battaglioni nazisti filo-occidentali era stato fino ad ora un mantra intoccabile della narrazione degli eventi nella propaganda televisiva occidentale ed europea, nonché italiana in particolare.

Il fatto che oramai tutti i principali media inizino a parlare di tutte le difficoltà ucraine, sia economiche che militari, ma non accennino minimamente alla possibilità di una caduta per Zelensky non deve però sorprendere.

Attualmente il pubblico occidentale è avvolto dal tepore delle tenebre, nel pieno della fase REM, del sogno di poter battere la Russia sul campo in una guerra di logoramento.

Svelare improvvisamente due anni di menzogne avrebbe un effetto troppo brutale nei confronti dell’opinione pubblica che si troverebbe il velo di Maya della verità squarciato innanzi agli occhi come una doccia gelata al mattino.

Un brutto risveglio dal torpore della menzogna, ed ecco perché le notizie sulla fine dell’Ucraina sia come stato che come progetto geopolitico e militare vengono dunque dati a piccolle gocce, come i batuffi di una madre che sveglia il figlio per andare a scuola.

Proprio per questo, nonostante tutti i problemi siano apparsi evidenti da subito, prima i media hanno iniziato a parlare del problema latente dell’assai ampia corruzione ucraina, poi dei problemi avuti nel regime di Kiev nel reclutamento di nuove reclute data la corruzione degli uffici militari regionali e il generale malessere degli uomini ucraini a partecipare con la vita alla guerra di Biden e Zelensky contro la Russia.

Solo adesso si parla invece delle difficoltà demografiche ucraine e dei fallimenti di Kiev su tutta la linea del fronte.

Il momento della verità, e della conseguente sconfitta ucraina, ora è più vicino che mai.

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