I conti non tornano

Meloni fa marcia indietro sul prelievo forzoso dai conti correnti dopo le polemiche. Sale l'Iva sui beni di prima necessità come pannolini, latte per neonati e assorbenti.

Nell’ambito della recente legge di bilancio, sono emersi nuovi dibattiti sul possibilità che sarebbe stata data all’ Agenzia delle Entrate di effettuare un prelievo diretto dai conti correnti dei contribuenti con posizioni debitorie aperte nei confronti del fisco.

La polemica nasce dal fatto che nella bozza della legge di Bilancio diffusa dai media era stata inclusa una proposta di “pignoramento telematico” che avrebbe consentito all’Agenzia delle Entrate di accedere ai conti correnti dei contribuenti con debiti superiori a mille euro.

Tuttavia, il premier Giorgia Meloni ha espresso il suo netto dissenso a questa proposta, affermando categoricamente che questa norma non sarebbe stata in realtà varata dal governo.

In un post su Facebook, la presidente del Consiglio ha chiarito che non è prevista al momento alcuna misura del genere per recuperare le imposte non pagate.

Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha confermato le parole di Meloni ma ha sostenuto che sarà invece prevista una modifica che consentirà al fisco di conoscere il saldo del conto corrente in modo da evitare l’avvio diprocedure di pignoramento che si rivelino poi infruttuose, con elevati costi per lo Stato, ma mantenendo comunque le forme di tutela previste per il debitore.

Mentre si discute di questa proposta di prelievo  la maggioranza si confronta su altri punti
caldi della manovra economica con Forza Italia che si oppone all’aumento dell’aliquota della cedolare secca sugli
affitti brevi, mentre sul fronte previdenziale si discute sull’anticipo dell’adeguamento alla speranza di vita per chi va in pensione, con l’ipotesi di posticipare tale adeguamento al 2027.

Mentre si discute di cedolare secca per chi sicuramente non patisce la povertà, aumentano invece i prezzi di beni di prima necessità come pannolini, latte per neonati e assorbenti che verranno a costare di più dato che il Governo ha deciso di aumentare l’IVA su questi prodotti dal 5 al 10%.

Protestare per l’aumento della cedolare secca in questo contesto è un vero e proprio schiaffo alla povertà soprattutto dopo che Giorgia Meloni è stata eletta anche grazie alla promessa di ridurre le accise sulla benzina e di combattere il terribile fenomeno della denatalità.

Anche quest’ultima promessa è stata disattesa andando a rincarare proprio i prodotti necessari per la prima infanzia.

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