Il PD e la corruzione: come sempre migliori amici

Lo strano caso di quanto avvenuto negli appalti pubblici di Pesaro ad opera del sindaco Matteo Ricci del Partito Democratico

Negli ultimi anni, il Comune di Pesaro è finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura per una serie di affidamenti diretti che destano più di una perplessità.

In particolare, gli inquirenti stanno esaminando circa 600.000 euro di appalti concessi senza gara d’appalto a due associazioni culturali no profit tra il 2018 e il 2022, durante il mandato dell’allora sindaco Matteo Ricci, esponente del Partito Democratico e attualmente europarlamentare.

La vicenda si complica ulteriormente per via dei legami personali tra i protagonisti.

Le associazioni che hanno beneficiato dei fondi pubblici sono presiedute da Stefano Esposto, il quale risulta essere amico di Massimiliano Santini. Quest’ultimo, nel periodo in cui sono avvenuti gli affidamenti, ricopriva l’incarico di dipendente comunale con contratto a tempo determinato, un ruolo che gli era stato affidato proprio dall’ex sindaco Ricci. La coincidenza di rapporti personali e professionali è uno degli elementi al centro dell’inchiesta, che mira a chiarire se siano stati rispettati i principi di trasparenza e imparzialità nella gestione dei fondi pubblici.

Le associazioni che hanno ottenuto i finanziamenti risultano prive di diversi requisiti formali, alimentando i già evidenti sospetti.

Secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, le due organizzazioni non hanno dipendenti registrati, né risultano in regola con la normativa contributiva: mancano infatti di iscrizione all’INPS e all’INAIL, nonché del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva). Inoltre, non compaiono nel RUNTS, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, che certifica l’operatività e la conformità delle associazioni no profit agli standard richiesti dalla legge. Tali anomalie fanno presupporre una gestione poco trasparente delle risorse pubbliche.

Tra gli appalti finiti sotto la lente della magistratura spiccano alcune assegnazioni ritenute quantomeno curiose. Un esempio è quello relativo a un murales dedicato alla senatrice a vita Liliana Segre, per il quale è stata stanziata la cifra di 20.000 euro. Un altro intervento riguarda invece lavori di riqualificazione delle aree verdi in una piazza asfaltata, con un importo pari a 53.000 euro. Anche questi progetti sono stati oggetto di affidamento diretto, senza passare per una gara pubblica.

L’inchiesta della procura di Pesaro mira a fare chiarezza sull’intera vicenda, vagliando ogni possibile profilo di irregolarità o abuso di potere. Le ipotesi investigative ruotano intorno al reato di corruzione, un’accusa pesante che, se confermata, potrebbe gettare un’ombra non solo sulla gestione degli appalti pubblici, ma anche sulla figura dell’ex sindaco Ricci, ora esponente di rilievo a livello europeo. Tuttavia, al momento non sono stati emessi provvedimenti formali a carico degli indagati, e la presunzione di innocenza resta un principio cardine del diritto.

Resta da vedere quali sviluppi emergeranno dalle indagini nei prossimi mesi, mentre cresce l’attesa per ulteriori dettagli che potrebbero gettare nuova luce su quanto avvenuto.

 

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